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lunedì, Mar 30

Da Queer As Folk in poi: 5 personaggi Lgbt memorabili



Da Wired.it :

Tra i tanti protagonisti televisivi appartenenti alla cultura gay, ce ne sono alcuni a cui siamo più affezionati, grati e fedeli. Ecco di chi si tratta. Sì, certo, c’è anche Choi Do-bin di Personal Taste, che debuttava proprio 10 anni fa

La televisione non ha brillato, almeno fino all’ultimo quarto di secolo, in materia di rappresentazione esaustiva delle minoranze. La vera rivoluzione è arrivata quando le emittenti private, come l’inglese Channel 4, e i canali via cavo tipo l’americana Hbo, hanno cominciato a servire al pubblico prodotti più realistici e con cast più variegati. Oggi, praticamente tutte le serie firmate Disney e Netflix si fanno premura di produrre show dove non mancano personaggi appartenenti alla comunità Lgbt. I personaggi con un orientamento sessuale non straight visti e apprezzati sul piccolo schermo oggi sono tantissimi: i più celebri sono protagonisti o comprimari di titoli epici come Will & Grace, Orange is the the New Black,The L Word, Grey’s Anatomy… ma molte altre serie annoverano personaggi Lgbt memorabili. Eccone alcuni.

1. Choi Do-bin – Personal Taste

In questa commedia romantica, che debuttava esattamente 10 anni fa, il 31 marzo 2010, gira tutta intorno a un equivoco che mette l’architetto Jeon Jin-ho nella condizione di essere considerato gay dalla sua imbranata coinquilina. La figura memorabile dell’omosessuale, naturalmente, non è quella del protagonista di Personal Taste, bensì del suo capo, il direttore Choi, che si innamora di lui e cautamente cerca di frequentarlo e dichiararsi. Do-bin è un gentleman, un signore di mezza età di successo, elegante e riservato, che non ostenta il proprio orientamento sessuale per non andare incontro alle discriminazioni ancora piuttosto radicate nel suo Paese. A interpretarlo è Ryoo Seung-Ryong, attore noto in patria per i ruoli da villain (è il vendicativo e ambizioso Jo Ak-jo di Kingdom) o da gangster (come nel noir Believer), comunque da duro. Una scelta di casting per questo k-drama che manifesta un intento chiaro, considerata la posizione ancora piuttosto arretrata che contraddistingue la società coreana nei confronti della comunità Lgbt e la sua rappresentazione televisiva, dove i personaggi gay ricalcano il modello dell’isterico ed effeminato Oh Dol-Byung di Strong Woman Do Bong-soon e solo quest’anno si è visto per la prima volta la figura di un personaggio transgender affrontato con serietà (è il caso di Itaewon Class, appena sbarcato su Netflix).

2. Stuart Alan Jones – Queer As Folk

Vent’anni fa, nel 2000, si concludeva una serie seminale per la comunità Lgbt, la britannica Queer As Folk (seguita da un remake americano altrettanto epico). Dal timido e saggio trentenne Vince al giovanissimo, inarrestabile e provocante Nathan (il Charlie Hunnam di Sons of Anarchy) passando per una folta schiera di comprimari residenti a Manchester, tutti sono in qualche misura figure memorabili.

Tra loro, però, spicca Stuart, pubblicitario yuppie irlandese ricco, sicuro di sé, arrogante e aggressivo. È stato uno dei primi, o forse il primo, personaggio gay delle serie con una personalità da maschio alfa, una promiscuità sessuale non dissimulata e un astio mostrato senza mezze misure nei confronti degli omofobi. Un vero pioniere, nonché una delle figure più forti, assertive e sexy del piccolo schermo che molto deve al suo interprete, l’Aidan Gillen di The Wire e Game of Thrones.

3. Job – Banshee, La città del male

Job è uno dei personaggi più cool, stilosi e badass che siano mai apparsi in televisione. Ufficialmente un parrucchiere gay con un acuto senso della moda e la voglia di provocare eccedendo nel cross-dressing più ardito e una drag queen regina del burlesque che non ama essere interrotta durante le esibizioni, nella realtà (fittizia) di questa serie di culto è un geniale hacker che lavora come freelance nel mondo del crimine organizzato la cui copertura salta per aiutare un amico fuggitivo. Diventerà il partner professionale, amico e socio dello sceriffo ex galeotto e ladro di Banshee, portando il suo look originale e il suo atteggiamento cinico, sarcastico e da duro nella bigotta cittadina popolata da amish con risultati… didattici. Figo così prima di lui c’era stato solo il Lafayette di True Blood.

4. Jack Harkness – Doctor Who / Torchwood

L’Agente del tempo che non poteva morire di Doctor Who è una delle figure ricorrenti della serie fantascientifica inglese. Creato dalla penna di Russell T. Davies (autore anche di Queer As Folk), è un truffatore galattico pansessuale dalla personalità esuberante, che proviene dal futuro. Nelle sue avventure con il Dottore manifesta sempre il lato più gioviale ed estroverso, vantandosi delle sue relazioni romantiche con specie di ogni sesso, forma e colore dell’universo.

Nello spin-off Torchwood scopre il suo lato più oscuro: severo, spietato, a volte addirittura crudele, ma più stabile a livello sentimentale, grazie al rapporto con il collaboratore Ianto. Il capitano Harkness è interpretato dall’attore americano di origini scozzesi John Barrowman, paladino dei diritti Lgbt e idolo della convention di fan della fantascienza (scanso quarantena, porterà le sue folli esibizioni anche al Comicverse Itacon di Roma il 6 e 7 giugno).

5. Omar Little – The Wire

Il personaggio preferito dall’ex presidente Usa Obama è anche uno dei più importanti di sempre in quella che è considerata una delle serie seminali della Storia della televisione, The Wire, del canale via cavo americano Hbo. Omar è un criminale di Baltimora dalla fama quasi leggendaria di ladro gentiluomo, che tende a sfogare la violenza solo su spacciatori e altri fuorilegge. Intelligentissimo, organizzato e riflessivo, è stato il personaggio più amato dell’affollatissima serie. Nonostante la profonda cicatrice sulla faccia, l’impermeabile scuro e lo sguardo intimidatorio, è un uomo dall’incrollabile senso morale, generoso con parenti e amici, gentile con i propri amanti (ne cambia due o tre nel corso della serie).

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[Fonte Wired.it]