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venerdì, Ott 25

Dai ricercatori di Google un’IA che riconosce gli odori


Quali sono le potenziali applicazioni dell’intelligenza artificiale? Può tornare utile per automatizzare l’analisi dei dati, per governare le self-driving car e per riconoscere gli odori. È a quest’ultimo compito che è destinata quella messa a punto dai ricercatori del Google Brain Team.

Da Google un’IA che riconosce odori e profumi

Come riportato in un documento condiviso sul portale della Cornell University, gli algoritmi in questione sono in grado di prevedere quale aroma (profumo, odore, fragranza) emette una sostanza sulla base dell’analisi della sua struttura molecolare.

Il lavoro è stato svolto partendo dalla creazione di un database contenente circa 5.000 molecole alle quali sono state associate informazioni relative ai rispettivi profumi, con descrizioni come “dolce” o “tropicale”. Due terzi sono stati impiegati per istruire l’IA, di tipo GNN (Graph Neural Network), facendole prendere confidenza con l’associazione tra la struttura e l’odore emesso. La parte restante è invece stata utilizzata per condurre un test mettendo alla prova l’efficacia del sistema, chiedendogli di definire l’aroma basandosi esclusivamente sulla molecola.

La prova ha restituito un esito positivo (non è dato a sapere in quale percentuale), ritenuto in linea con quello di altri esperimenti simili condotti da team diversi. Una tecnologia di questo tipo, secondo i membri del Google Brain Team, potrebbe un giorno trovare un’applicazione concreta nel campo della chimica, nel settore dell’industria alimentare o nel territorio delle neuroscienze.

È in ogni caso bene sottolineare che, considerando come due persone possono descrivere lo stesso odore in modi differenti, stabilire con precisione l’efficacia dell’intelligenza artificiale non è cosa semplice. Senza dimenticare che in chimica la chiralità fa sì che coppie di molecole dalla struttura identica, ma simmetrica in termini di legami, producano fragranze completamente diverse.



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