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sabato, Gen 04

Data center fantastici e dove trovarli


Al polo nord, in fondo al mare, in un bunker atomico o alimentati al 100% a energie rinnovabili, i data center stanno cambiando faccia

Conservare milioni e milioni di terabyte di dati in maniera sicura è uno dei grossi problemi a cui molte aziende devono trovare risposta. E lo sviluppo del cloud computing sta spingendo l’industria dei data center. Questi centri sorgono spesso in luoghi all’apparenza impensabili, ma che in verità rispondono a esigenze di risparmio energetico e sostenibilità.

La tendenza è quella di costruire i data center nei pressi di fonti energetiche sostenibili come impianti eolici, pannelli solari o stazioni per l’energia geotermica o idrocinetica. Un altro fattore essenziale è legato alla necessità di effettuare un costante controllo della temperatura dei migliaia di server attivi, perché se questi dovessero surriscaldarsi il rischio di perdere dei preziosi dati aumenterebbe esponenzialmente.

Non è quindi raro scoprire l’esistenza di un data center nascosto in un bunker atomico o tra i ghiacci dell’Artico, situazioni che sfruttano luoghi particolarmente freddi e isolati, ideali per ospitare migliaia di server.

Circolo polare artico

Progetto del data center di Kolos sito nel circolo polare artico (fonte: Kolos)

Uno dei più grandi data center in fase di realizzazione sarà collocato a Ballangen, nel circolo polare artico. Voluto dalla società norvegese Kolos, e acquistato in un secondo momento dalla società canadese Hive Blockchain, il data center ospiterà talmente tanti server da richiedere oltre 1.000 megawatt di potenza e occuperà un’area di circa 600mila metri quadrati. Il data center sfrutterà le bassissime temperature della zona per mantenere controllato il calore dei server e sarà interamente alimentato da energia proveniente da fonti rinnovabili.

In fondo al mare

Prokect Natick di Microsoft che prevede di posizionare sul fondo del mare al largo della Scozia un data center (fonte: Microsoft)

Microsoft ha scelto di installare un data center sul fondo del mare al largo della Scozia, vicino alle isole Orkney. Project Natick, questo è il nome dell’operazione di Microsoft per l’installazione del data center che sfrutterebbe le basse temperature dell’acqua circostante per mantenersi refrigerato e, grazie a delle turbine, attingerebbe dal moto ondoso e dalle correnti marine l’energia necessaria per alimentarsi.

100% energie rinnovabili

Data center di Aruba in provincia di Bergamo (fonte: Kingston Tecnology)

A differenza dei data center incontrati finora, quello di Aruba spicca per la sostenibilità. Il magazzino digitale occupa un’area di 200mila metri quadrati alle porte di Ponte San Pietro (in provincia di Bergamo), una zona sicura dal punto di vista del rischio sismico e idrogeologico. Per alimentarsi prende l’energia necessaria sfruttando il movimento dell’acqua del fiume Brembo che gli scorre accanto e dai migliaia di pannelli fotovoltaici che rivestono tutte le sue pareti.

Nel deserto

SuperNap, il data center più potente degli Usa (fonte: Switch)

Spicca nel mezzo del deserto del Nevada, a due passi da Las Vegas, il data center Supernap, il più potente e strategico magazzino di dati degli Stati Uniti. Sorge proprio sopra una dorsale in ​​fibra ottica che fornisce servizi alle società tecnologiche a livello nazionale ed è alimentato al 100% da energia pulita e rinnovabile.

Bunker atomico

Data center di Pionen White Mountains (fonte: Banhof)

Collocato a circa 30 metri nel cuore delle White Mountains, a pochi chilometri da Stoccolma, si trova uno dei data center più particolari al mondo. La sua struttura interna scavata nella roccia e costellata da lastre di vetro e cemento ospita i server di Banhof, un provider di servizi internet svedese che ha scelto questo ex bunker atomico per garantire ai suoi dati una protezione a prova di bomba.

 

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