Le ultime uscite dell’attrice su Mamdani non hanno fatto che confermare questo tracollo della sua immagine pubblica. Non è un caso che da poco su Prime Video in Italia sono tornate disponibili le prime cinque stagioni di Will & Grace ma la notizia sui social è stata accolta in modo piuttosto diviso: se da una parte c’era chi gioiva di poter tornare a ridere con dei personaggi che hanno fatto epoca, dall’altra c’era chi si diceva a disagio nel vedere una serie a cui partecipa un personaggio oggi così controverso come Messing. All’epoca delle riprese, però, nessuno avrebbe mai sospettato questa sua evoluzione e c’è anche chi sostiene in generale che bisogna sempre discernere tra i ruoli interpretati sullo schermo e le persone reali dietro le quinte.
Questo caos di politica e rappresentazione, tuttavia, per molti è un questione piuttosto personale. Io stesso sono cresciuto guardando a Will & Grace come a un faro di ironia, rappresentazione, speranza e liberazione, in qualche modo trasferendo quest’aura anche sui suoi interpreti. Una parte di me non riesce a rinunciare alle repliche di quella serie, che è stata parte del mio percorso, anche biografico, di autodeterminazione (avrei fatto coming out e l’avrei fatto nel modo in cui l’ho fatto senza ispirarmi a questi personaggi? Non credo).
Quello però è il passato, il presente è un’attrice che era un esempio per molti e che ora si è chiusa di un (pur legittimo) solipsismo arrabbiato. Grace rimarrà uno dei personaggi della mia formazione, in sostanza, mentre Debra Messing invece si conferma una delle delusioni più grandi della mia vita. Come quella volta in cui per la prima volta ho addentato tutto entusiasta un Pinguì al caramello, rendendomi conto che forse il tempo per tutte quelle calorie zuccherose è passato da tempo. Ma ho poi forse smesso di comprare il Pinguì al caramello? La risposta la sapete.



