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La nuova social card Dedicata a te è pronta a vedere la luce. Lo ha affermato a Il Messaggero il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare (Masaf) Francesco Lollobrigida, che lavora al decreto attuativo interministeriale del sostegno insieme ai colleghi Adolfo Urso e Giancarlo Giorgetti, rispettivamente titolari del dicastero delle Imprese e del made in Italy e di quello dell’Economia e delle finanze.

Per 1,4 milioni di persone delle fasce economicamente più deboli arriverà dunque a luglio, su una carta distribuita in tutti i comuni da Poste Italiane, un aiuto che potrebbe essere superiore a 460 euro totali, da spendere in negozi alimentari e presso distributori di carburante pronti ad attuare sconti anche maggiori del 15%. La presentazione del bonus avverrà però il 6 giugno, alla vigilia dell’appuntamento elettorale dell’8 e del 9 giugno.

I problemi

Le motivazioni, spiega il titolare del Masaf, sono da ricercare nel fatto che “si parla erroneamente di ritardi e milioni di famiglie in difficoltà attendono un aiuto”, e quindi, nonostante la sua intenzione iniziale fosse quella di “presentare il nuovo sostegno subito dopo le elezioni europee”, ai potenziali beneficiari egli debba “una risposta immediata”. A destare preoccupazione nella platea sarebbero stati gli strali di una riunione tenuta il 28 maggio nella sede del ministero con i vertici di Federdistribuzione, Ancc Coop, Ancd Conad, Fida Confcommercio e Fiesa Confesercenti.

In particolare, alcune associazioni non sarebbero convinte di confermare lo sconto del 15% che aveva caratterizzato la misura nel 2023, ritenendolo troppo oneroso a causa della inflazione più bassa, che lo trasformerebbe in una perdita di fatturato; altre vedrebbero poca chiarezza nella bivalenza (per benzina e spesa) della card; altre ancora si sarebbero lamentate dei costi troppo alti dei buoni pasto per i commercianti.

Chi può accedere alla carta

Anche per il 2024 la carta Dedicata a te sarà riservata ai nuclei familiari il cui Isee è uguale o inferiore ai 15mila euro. Non servirà alcuna domanda: sarà l’Inps a individuare la platea dei beneficiari sulla base della dichiarazione dei redditi e spetterà ai comuni avvisare tutti con un sms. Solo allora sarà possibile recarsi nell’ufficio postale più vicino alla propria abitazione e ritirare la tessera. Per la misura sono stati stanziati nella scorsa legge di bilancio 600 milioni, ai quali ne saranno aggiunti 50 dai fondi non spesi nel 2023.

Il sostegno una tantum, che potrebbe non essere confermato nel 2025, potrà essere impiegato nella sua componente principale per l’acquisto di prodotti alimentari, oltre che carburante e abbonamenti del trasporto pubblico locale. Non potranno usufruirne coloro che percepiscono altri sussidi pubblici, i single e le coppie senza figli (avranno precedenza i nuclei con almeno tre componenti, di cui almeno uno under 14) e i non residenti in Italia.



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