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lunedì, Mar 27

Depressione: il futuro del trattamento nell’lsd non psichedelico?



Da Wired.it :

Contemporaneamente, un altro team, guidato dallo psichiatra Adam Halbertadt, della University of California di San Diego, ha valutato gli effetti della molecola sui topi, basandosi su quella che gli specialisti definiscono head twitch response, un momento rapido del capo che si riscontra nei roditori in seguito all’assunzione di sostanze allucinogene, che risulta assente invece in caso di esposizione ai loro analoghi non allucinogeni. E come prevedibile, le analisi hanno rivelato che 2-Br-lsd con ogni probabilità non induce effetti psichedelici.

Queste analisi hanno quindi permesso di stabilire che il nuovo farmaco è effettivamente una sostanza in grado di agire sui recettori neurali attivati solitamente dall’lsd e coinvolti nella sua efficacia antidepressiva, senza però indurre la comparsa di allucinazioni. Sui topi, inoltre, il farmaco si è rivelato efficace nell’eliminare i sintomi dello stress cronico e dell’ansia. Tutte indicazioni promettenti che candidano la molecola come potenziale nuovo farmaco antidepressivo derivato dalle terapie psichedeliche, e aprono le porte a una rapida sperimentazione dei suoi effetti anche sull’uomo. “Vogliamo continuare il nostro lavoro per chiarire i meccanismi neurali che vengono attivati da queste sostanze e compararli con quelli di altri antidepressivi di provata efficacia”, conclude Aguillar Valles. “Speriamo di identificare dei marker o dei meccanismi che accomunano l’azione di farmaci che condividono effetti antidepressivi simili, in modo da poter migliorare la nostra capacità di screening per nuove potenti terapie farmacologiche per i disturbi dell’umore”.

Il futuro delle terapie psichedeliche

Chiaramente, un farmaco efficace nella terapia della depressione quanto l’lsd (tra le molecole psichedeliche più promettenti in questo campo) e privo dei suoi “effetti collaterali” potrebbe rivelarsi molto utile. Non dover gestire gli aspetti allucinogeni del trattamento renderebbe molto più semplice la somministrazione, anche in assenza di un protocollo di psicoterapia che preveda l’assunzione del farmaco sotto supervisione medica. E permetterebbe di effettuare studi randomizzati di efficacia, che richiedono l’utilizzo di un placebo e sono difficili da mettere in piedi quando la sostanza studiata ha effetti evidenti come la comparsa di allucinazioni.

Non si tratta di aspetti secondari. Anzi: dopo l’iniziale entusiasmo, diversi specialisti hanno iniziato a consigliare cautela nei confronti delle terapie psichedeliche, proprio per i problemi appena citati. Arrivando a definire il campo un hype, destinato a spegnersi in un futuro non troppo lontano. Prevedere come andranno le cose, ovviamente, non è facile. Quel che è certo è che la psicoterapia psichedelica, cioè il trattamento dei disturbi mentali attraverso la somministrazione guidata di sostanze psicoattive e di un contestuale programma di psicoterapia, è un campo che ha difficoltà ad attirare gli investimenti delle grandi case farmaceutiche, che senza brevetti (che non si possono ottenere per sostanze conosciute da più di un secolo) non hanno modo di generare profitti. E senza i soldi dell’industria, è molto difficile mettere in piedi i grandi trial clinici necessari per superare le procedure di approvazione dei farmaci richieste dalle agenzie regolatorie come Ema ed Fda.

Anche in questo senso, quindi, l’analogo dell’lsd, coperto da brevetto, ha tutte le carte in regola per tramutarsi in futuro in un farmaco a tutti gli effetti. Un po’ come accaduto nel caso dell’esketamina, un analogo della ketamina approvato anche in Europa con il nome commerciale di spravato per il trattamento della depressione maggiore resistente agli antidepressivi di prima linea. Insieme ai vantaggi del suo parente più maturo, l’lsd non psichedelico rischia però di condividerne anche i lati negativi: uno su tutti, il prezzo. Il trattamento con esketamina può costare centinaia, se non migliaia di euro a settimana, tanto da aver spinto lo scorso anno il National Institute for Health and Care Excellence (i Nice), istituto che governa la sostenibilità dei medicinali nel Regno Unito, a esprimersi contro la rimborsabilità del farmaco, ritenendone il profilo di costi/benefici negativo. Quanto potrebbe costare un lsd non psichedelico in futuro è impossibile da dire, ma visto il trend degli ultimi anni che vede i prezzi dei nuovi medicinali in crescita costante, è probabile che risulterebbe estremamente costoso.



[Fonte Wired.it]