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lunedì, Gen 03

didattica a distanza solo per i non vaccinati?

Da Punto-Informatico.it :

Tra i nodi da sciogliere in questa nuova fase della pandemia c’è anche quello legato al rientro a scuola: come affrontare il ritorno in aula, considerando l’aumento dei contagi che sta interessando anche i più giovani? Una questione da affrontare in modo prioritario, senza perdere tempo, considerando che per qualcuno l’appuntamento è fissato già nella giornata di venerdì 7 gennaio. Del tutto probabile un ennesimo ricorso su larga scala alla didattica a distanza, ma con quali modalità?

Solo gli studenti senza vaccino in DaD, un’ipotesi

Ora che la campagna vaccinale interessa anche la fascia d’età 5-11 anni, una delle ipotesi circolate è quella che vedrebbe l’imposizione delle lezioni da casa solo agli studenti non vaccinati, per quelle classi con almeno due positivi accertati. In caso di numeri superiori, saranno le singole ASL a decidere, in base alla specificità di ogni situazione. Trattamento differente invece per le scuole dell’infanzia, con la quarantena di dieci giorni e successivo tampone per tutti coloro che sono stati a contatto con un positivo.

Così come per le proposte riguardanti eventuali ulteriori restrizioni da applicare al mondo del lavoro, la discussione è accesa e non priva di tensioni, con dissensi manifestati da alcune componenti interne al Governo, in particolare da Lega e Movimento 5 Stelle. Sarà decisivo il Consiglio dei Ministri convocato per mercoledì 5 gennaio.

A fine dicembre si è parlato della possibile introduzione dell’obbligo di indossare le mascherine FFP2 per tutti coloro che animano il mondo della scuola, dagli insegnanti al personale, fino agli studenti, così da scongiurare un’ennesima adozione forzata della DaD, ma l’andamento della curva epidemiologica registrato negli ultimi giorni sembra suggerire che anche questa possibilità potrebbe non rivelarsi sufficiente.

Ad oggi, stando ai numeri ufficiali, la campagna vaccinale rivolta alla fascia d’età 5-11 anni ha coinvolto un totale pari a 337.597 bambini ovvero il 9,23% di coloro potenzialmente interessati.

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