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mercoledì, Dic 18

Dieci libri per bambini per superare le differenze di genere


Abbiamo selezionato 15 titoli, che sono anche dei perfetti regali di Natale. Prima, però, abbiamo chiacchierato con Francesca Cavallo, l’autrice del best seller mondiale Storie della buonanotte per bambine ribelli, che ora è di nuovo in libreria con Elfi al quinto piano

I libri per i piccoli possono aiutare a superare gli stereotipi di genere? Sicuramente sì. Uno dei libri simbolo della battaglia per rimettere al centro le bambine e i loro sogni è stato Storie della buonanotte per bambine ribelli. Il primo, famosissimo volume di quella che è ora diventata una serie di pubblicazioni è uscito nel 2016 e, dopo essere stato tradotto in 30 lingue, ha raccontato a bambine (e bambini!) di tutto il mondo che le donne possono essere un modello di ruolo.

Per questo Natale una delle sue co-autrici, Francesca Cavallo, è tornata in libreria con un titolo diverso, che però ha parecchi valori in comune con i suoi lavori precedenti. Elfi al quinto piano racconta infatti tante storie. C’è quella di una famiglia piena d’amore che si trasferisce, è composta da due mamme e tre bambini. Poi, c’è la storia di una città, la città di R., in cui ci si vanta di non parlare mai con gli sconosciuti. E c’è una storia di Natale: le renne sono stanche, Babbo e Mamma Natale hanno bisogno di aiuto per impacchettare ben 230.119 regali. Infine, c’è anche una storia di amicizia e ribellione.

Francesca Cavallo ci ha raccontato come siano nate le storie di Elfi al quinto piano e come siano le barriere stesse a rendere necessarie le rivoluzioni.

Elfi al quinto piano ha un formato abbastanza diverso dai tuoi lavori precedenti. Come è stato scrivere un romanzo?
“Avevo voglia di confrontarmi con una forma narrativa più lunga, far vivere i personaggi in un mondo più complesso e sfaccettato senza i limiti imposti del racconto breve. Sono felicissima di questa esperienza! È stata sicuramente una di quelle che mi ha dato maggiore soddisfazione. In precedenza, avevo scritto una storia originale di ampio respiro dal titolo Somari, uno spettacolo teatrale, e ho voluto in qualche modo riconnettermi alla mia esperienza di narratrice “pre-Timbuktu”. Dal primo momento ho visto Elfi al Quinto Piano come un progetto di collegamento tra una fase della mia carriera artistica che si è chiusa quest’anno e la fase successiva, tutta da inventare e costruire”.

Isabella e Dominique, le mamme di Elfi al quinto piano, sono una coppia omogenitoriale, che decide di trasferirsi in un altro paese per evitare che un cambiamento politico e legislativo possa minare la serenità propria e quella dei tre figli. Ti sei ispirata a qualche situazione politica in particolare?
“Le mie storie sono sempre ispirate a ciò che mi succede intorno, ma non hanno mai riferimenti specifici a un Paese, a un leader, a una situazione. Purtroppo, la battaglia per il progresso e per la tutela dei diritti è all’ordine del giorno ovunque, compresa l’Italia e gli Stati Uniti, a cui sono tanto legata. La differenza principale è che negli Usa questi temi hanno un posto centrale nel dibattito pubblico; i media, in generale, sono attenti alle questioni di genere o a usare le parole giuste, problematizzano molto di più l’uso di stereotipi misogini o omofobi. In invece, il mondo del giornalismo sembra ancora fare una fatica enorme a dismettere una retorica sessista e omofoba. Alcuni pensano che basti aggiungere una rubrica sulle donne per stare al passo con i tempi, ma finché non ci sarà una maggiore diversità di voci nelle stanze dei bottoni, sarà difficile che gli strumenti di comunicazione italiani possano riflettere i cambiamenti in atto”.

È stato complesso proporre e promuovere un libro con protagonista una famiglia omogenitoriale e, peraltro, interrazziale?
“Ho sentito di essere in una posizione di grande privilegio, perché visto il successo dei miei testi precedenti ho potuto difendere la forza di Elfi al quinto piano come progetto mainstream invece che come libretto di nicchia per editori specializzati. Se c’era qualcuno che poteva portare una proposta di questo tipo nel mercato italiano ero io, e ho fatto un passo avanti. Di barriere ce ne sono tante. Nel corso del tour di promozione, a novembre, è anche capitato che il giorno prima del mio arrivo in una scuola venisse organizzato un incontro di preghiera per i bambini che avrebbero partecipato alla presentazione di Elfi al quinto piano. Nonostante questo, proprio quell’incontro si è rivelato uno dei più magici ed emozionanti. Ogni rivoluzione, che valga la pena di essere portata avanti, incontrerà degli ostacoli. Senza barriere e difficoltà, sarebbe una rivoluzione inutile”.

Rispetto alle tematiche di genere, come è cambiato il panorama dell’editoria per bambine e bambini dall’uscita di Storie della buonanotte per bambine ribelli a oggi?
“A livello mondiale Storie della Buonanotte per bambine ribelli ha fatto da spartiacque, perché ha dimostrato l’esistenza di una cospicua fetta di mercato interessata a prodotti editoriali nuovi che valorizzano le bambine attraverso la narrazione di biografie vere. Inoltre, ha inventato un formato, quello della storia di una pagina accompagnata da un’illustrazione, che è stato ripreso da chiunque. Possiamo dire che la forza di Bambine Ribelli è proprio quella di aver creato una moda: un prodotto da solo non cambia il mondo, ma la somma di tutte queste proposte e varianti genera cambiamenti importanti. E di ciò sono molto orgogliosa”.

Siccome anche noi crediamo che si possa cambiare il mondo con un libro alla volta –  la prova provata: il brand Wired XS, che segna l’inizio di una collaborazione tra Wired Italia e Salani Editore con I mega eroi della tecnologia e I mega eroi della scienza scritti dai collaboratori Dario Falcini e Gianluca Dotti -, abbiamo selezionato i libri per bambine e bambini che superano le differenze di genere, concentrandosi sui valori, i legami e le identità. Libri in cui le bambine si immaginano un futuro diverso da quello tracciato per loro. Libri in cui non sempre nelle famiglie ci sono un papà o una mamma, ma talvolta due mamme oppure due papà, magari un solo genitore, o neanche quello. Libri in cui non si sa se farsi chiamare lui o lei. Libri in cui si superano gli stereotipi e ci si gode la felicità.

 

 

 

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