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giovedì, Apr 27

Digitale, cosa devono farei 19 colossi finiti sotto la lente della Commissione europea | Wired Italia



Da Wired.it :

Sono 19 le big tech inserite dalla Commissione europea nella lista delle aziende soggette al massimo grado di osservazione relativamente al Digital services act, il pacchetto di norme voluto dalla commissione per regolare l’attività dei colossi del digitale, imponendo maggiore trasparenza, una più attenta moderazione dei contenuti e altri impegni stringenti.

Tra quelle indicate cinque sono controllate da Alphabet: si tratta di Google Maps, Google Play, Ricerca Google, Google Shopping e YouTube. Poi ci sono Facebook e Instagram per Meta, Marketplace per Amazon, App Store per Apple, Linkedin e Bing per Microsoft. Chiudono il cerchio Booking, Pinterest, Snapchat, TikTok, Twitter, Wikipedia, Zalando, Alibaba e AliExpress. Il commissario europeo per il mercato interno e i servizi Thierry Breton sta inoltre verificando se possano finire sotto la lente del Dsa altre quattro o cinque società.

Di fatto, tali realtà rientrano nei parametri scelti da Bruxelles per individuare le piattaforme online molto grandi (very large online platforms, Vlops) o i motori di ricerca molto grandi (very large online search engines, Vloses), quelli capaci di raggiungere almeno il 10% dell’intera popolazione dell’Unione europea, circa 45 milioni di persone.

Le 19 big tech saranno dunque tenute a una maggiore trasparenza riguardo al funzionamento dei loro algoritmi, a rimuovere un numero più alto di contenuti o servizi ritenuti “illegali” e a porre un limite ai contenuti pubblicitari basati su informazioni sensibili, quali per esempio  l’etnia, l’orientamento sessuale o le simpatie politiche. Saranno inoltre vietati i dark pattern, quei meccanismi che inducono gli utenti a compiere determinate azioni, e messaggi pubblicitari rivolti ai minori. Il Dsa impone infine alle aziende di predisporre delle unità di crisi per gestire in tempo zero le minacce alla sicurezza pubblica e di adottare un codice di condotta entro agosto. Non rispettare queste regole comporterebbe multe fino al 6% del fatturato globale.

Riteniamo – afferma Breton – che queste 19 piattaforme online e motori di ricerca siano diventati sistematicamente rilevanti e abbiano responsabilità speciali per rendere Internet più sicuro”. Il commissario si è poi concentrato su Facebook, Twitter e TikTok: “Ora che Facebook è stato designato come Vlop”, spiega, “Meta deve indagare attentamente sul sistema e adeguarlo dove necessario al più presto. Su invito di Elon Musk, io e il mio team effettueremo uno stress test dal vivo presso la sede di Twitter a San Francisco e siamo anche impegnati per farne un altro con TikTok, quindi attendo con ansia un invito al quartier generale di Bytedance”.



[Fonte Wired.it]