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Disinformazione, l’analisi di NewsGuard: “Chabot IA riportano fake news nel 35% dei casi”

da | Set 10, 2025 | Tecnologia


Secondo la società di monitoraggio dell’affidabilità dei siti di notizie e informazioni, che ha testato la propensione dei 10 principali modelli di IA generativa a ripetere affermazioni false su argomenti di attualità, la percentuale di casi in cui sono sono state riferite delle fake news è quasi raddoppiata rispetto a un anno fa: nell’agosto del 2024 era infatti pari al 18%

I principali chatbot basati sull’intelligenza artificiale hanno ripetuto fake news su argomenti di attualità nel 35% dei casi in cui sono stati interpellati: a dirlo è un’analisi condotta da NewsGuard, società di monitoraggio dell’affidabilità dei siti di notizie e informazioni, che ha testato la propensione dei 10 principali modelli di IA generativa a ripetere affermazioni false sull’attualità. Dall’analisi, inoltre, emerge come la percentuale di casi in cui sono sono state riferite delle informazioni false è quasi raddoppiata rispetto a un anno fa: nell’agosto del 2024 era infatti pari al 18%.

Come è stata condotta l’analisi

Nel report di NewsGuard si legge che “nell’agosto 2025 i 10 principali chatbot basati sull’IA hanno ripetuto false informazioni su argomenti di cronaca controversi identificati nel nostro database a un tasso quasi doppio rispetto ad un anno fa”. In media “diffondono false informazioni nel 35% dei casi quando vengono sollecitati con domande su argomenti di cronaca controversi, quasi il doppio rispetto al 18% dell’agosto scorso”. La società di monitoraggio dell’affidabilità dei siti di notizie e informazioni ha affermato che “i dati specifici sono sufficientemente solidi da consentire di trarre conclusioni sui progressi compiuti e sulle carenze ancora presenti nei chatbot” e che l’aumento si può definire “strutturale”. Secondo il rapporto, i chatbot che più spesso hanno prodotto affermazioni false nelle loro risposte su argomenti di attualità sono Pi di Inflection (56,67%) una delle prime aziende a creare un chatbot empatico, che parla con le persone. In seconda posizione si trova Perplexity (46,67%). Nell’analisi seguono ChatGpt e l’IA di Meta (hanno diffuso falsità nel 40% dei casi), mentre Copilot di Microsoft e Le Chat di Mistral lo hanno fatto nel 36,67%. I chatbot con i tassi di fallimento più bassi sono stati Claude di Anthropic (10%) e Gemini di Google (16,67%).     




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Perché sono aumentate le fake news

Per la società di monitoraggio ci sarebbero almeno due fattori che hanno portato al raddoppio del tasso di informazioni false diffuse dai chatbot in un anno: il primo è il cambiamento nel modo in cui vengono addestrati, mentre l’altro è il loro utilizzo sempre più comune al posto dei motori di ricerca per ottenere informazioni o anche verificarle. “Invece di citare limiti di dati o rifiutarsi di intervenire su argomenti sensibili, i Large Language Models ora attingono a ricerche web in tempo reale talvolta deliberatamente diffuse da vaste reti di attori maligni, tra cui le operazioni di disinformazione russe”, ha detto l’analista McKenzie Sadeghi. “Gli attori malevoli stanno sfruttando questa nuova ansia di rispondere alle domande degli utenti per riciclare falsità attraverso siti, post sui social media e content farm generate dall’intelligenza artificiale che i modelli non riescono a distinguere dalle fonti credibili. In breve la spinta a rendere i chatbot più reattivi e tempestivi li ha inavvertitamente resi più propensi a diffondere propaganda”.




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Il progetto AI4TRUST

Il contrasto alla disinformazione è al centro di AI4TRUST. Il progetto, finanziato dal programma Horizon Europe dell’Unione Europea, si propone di sviluppare una piattaforma contro la disinformazione che combini l’apporto dell’intelligenza artificiale con le verifiche di giornalisti e fact-checker. AI4TRUST, di cui Sky TG24 è partner, è anche stato al centro della puntata del programma di approfondimento “Progress” andata in onda domenica 23 marzo.




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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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