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venerdì, Ott 11

Don Zauker – Ego te dissolvo, il fumetto satirico in cui non si salva nessuno


Il dissacrante prete di Pagani e Caluri arriva su Feltrinelli Comics con tutto il suo carico di ironia, satira e cattiveria con un racconto che ci ricorda quanto siamo schiavi dei simboli

Se sei nato in Toscana, non necessariamente dalle parti di Livorno, Don Zauker probabilmente lo conosci già, per tutti gli altri parliamo di un prete che già dal nome, ripreso dallo storico antagonista di Aran Banjo in Daitarn 3, fa capire che non siamo di fronte a un personaggio in stile Don Matteo.
Il personaggio nasce sulle pagine del Vernacoliere, giornale satirico diffuso in Toscana (Pisa esclusa), da un’idea di Emiliano Pagani e con i disegni di Daniele Caluri, ma rapidamente acquista una sua indipendenza con quattro albi auto prodotti e un successo sempre maggiore, che l’hanno portato oggi a vivere le sue crudeli avventure all’interno della collana Feltrinelli Comics.

Un albo che ha il sapore della consacrazione per un personaggio che di sacro ha poco e anzi potrebbe causare qualche mal di pancia adesso che la sua diffusione si è fatta nazionale.
Lussurioso, manipolatore, iracondo, violento, sadico. Don Zauker rappresenta tutti i peccati non solo della Chiesa, ma umani, la sua figura non vuole tanto essere una satira sui mali e le contraddizioni del cristianesimo, quanto uno schiaffo a chi da quei simboli si fa abbindolare e a chi li utilizza per il proprio tornaconto personale. Don Zauker indossa una tonaca solo perché è il modo migliore per poter fare tutto ciò che vuole senza subire alcun tipo di punizione.

Fin dalle prime pagine di Ego te dissolvo lo vediamo prendersela con la scienza, rea di far pensare le persone semplici, praticare un esorcismo con metodi poco ortodossi e zittire le inevitabili proteste ricordando a tutti che il suo vestito e la croce gli conferiscono un potere assoluto su un popolo che da sempre è stato educato a rispettare quei simboli.

Ecco, Don Zauker – Ego te dissolvo potrebbe essere visto come un piccolo trattato di sociologia e semiotica, mescolato a un’opera ironico/satirica che pur essendo stata scritta più di qualche mese fa resta attuale nel suo ricordarci gli intenti manipolatori della religione e della politica.

Un trattato che ha anche il pregio di essere disegnato divinamente, perché se la scrittura di Pagani è affilata e divertente i disegni di Caluri, forse uno dei migliori oggi in sanno cogliere ogni sfumatura del personaggio, ogni gesto e ogni espressione. Ci sono momenti in cui Don Zauker comunica tutto ciò che ha da dire con un ghigno sardonico, un sopracciglio alzato. Non c’è una sola vignetta o spazio nella pagina che non sia funzionale a una narrazione ricca e dettagliata. In alcuni momenti si ha quasi l’impressione che Don Zauker potrebbe funzionare anche senza i baloon, tale è la sintonia tra sceneggiatura e disegno.

Don Zauker riesce dunque a essere incredibilmente serio, feroce e viscerale nel suo messaggio di assoluto disprezzo verso tutto ciò che lo circonda, ma senza mai perdere il gusto dell’ironia, della citazione pop, del nonsense. Per rimanere in tema con l’attualità lo si potrebbe definire un Joker altrettanto pazzo ma più consapevole che il vero caos e il vero dolore possono essere inflitti non tanto combattendo il potere, ma sfruttandone le sue meccaniche crudeli per uscirne comunque puliti… e senza rinunciare a un travestimento.

Non c’è salvezza per nessuno all’interno di questo quinto albo di Don Zauker (ma anche in quelli prima) in cui tutti i personaggi che gli gravitano attorno sono deprecabili, non solo le autorità ecclesiastiche, non solo i politici e il loro ricordare le spregevoli sparate comunicative di Salvini ma soprattutto la popolazione. Il messaggio dei suoi autori è palese: troppo facile utilizzare la satira solo per prendersela coi potenti, scaricando le nostre colpe su di loro.

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