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martedì, Giu 25

Donne nella scienza, la parità di genere in computer science si raggiungerà fra 118 anni


Ad oggi ci sono solo 3 donne su 10 ricercatori. E la parità di genere, nell’ambito dell’informatica, si raggiungerà fra più di 100 anni, probabilmente nell’anno 2.137. Mentre nelle scienze biomediche potrebbe arrivare fra circa 30 anni. Ecco i dati del gender gap scientifico

parità di genere
(foto: Tom Werner via Getty Images)

Ancora ci sono troppo poche donne nella scienza – solo 3 su 10, secondo dati recentemente diffusi dall’Onu. Tanto che oggi un nuovo studio ha misurato quando verrà raggiunta la parità di genere nell’ambito dell’informatica. Le stime non sono favorevoli, dato che il numero di donne che firmano i paper potrebbe pareggiare quello dei colleghi uomini dopo il 2.100, probabilmente nel 2.137, fra 118 anni. Per arrivare a questa conclusione gli autori, coordinati dall’Allen Institute for Artificial Intelligence a Seattle, hanno preso in considerazione milioni di paper pubblicati dal 1970 al 2018. I risultati di questa indagine sono pubblicati in preprint su arXiv.

I ricercatori hanno considerato quasi 3 milioni di articoli pubblicati su riviste prestigiose che si occupano di informatica. A quest’indagine si aggiunge l’analisi di più di 11 milioni di articoli biomedici pubblicati nello stesso periodo indicizzati nel database statunitense Medline. Una volta distinti i nomi maschili da quelli femminili (che spesso possono essere confusi fra loro), i ricercatori hanno misurato il numero di autrici donne e il numero di autori maschi. “Abbiamo svolto la più vasta analisi della letteratura scientifica nell’ambito dell’informatica”, scrivono gli autori nel paper, “per valutare l’andamento del gender gap fra gli autori”.

Attualmente, la percentuale è 30 contro 70, come emerge dallo studio (che fornisce un’ulteriore conferma del dato internazionale Onu). Se la velocità della crescita delle pubblicazioni firmate da donne segue l’andamento attuale – dato che comunque la presenza femminile è in aumento – la parità potrebbe essere raggiunta fra più di un secolo. “In base alle più ottimistiche proiezioni dei nostri modelli, la parità di genere si raggiungerà entro il 2100”, scrivono gli autori nel paper, “e significativamente più tardi se vengono fatte assunzioni più realistiche alla base dei modelli”.

Al contrario, in ambito biomedico la parità di genere potrebbe essere raggiunta fra due o tre decenni. Dall’analisi degli articoli biomedici, infatti, emerge che attualmente le percentuali sono circa di 30 autrici contro 70 autori e la parità potrebbe essere raggiunta intorno al 2050, come mostrano le curve dei grafici nel paper. In questo senso, l’informatica è sfavorita anche rispetto ad altri settori di ricerca scientifici e i dati recenti mostrano che solo il 3% delle giovani si iscrive a questa facoltà.

Un altro elemento messo a fuoco dalla ricerca riguarda la scelta dei propri colleghi e collaboratori. “Anche se sia gli uomini che le donne tendono a voler collaborare con autori dello stesso sesso”, si legge nel paper, “questa preferenza sta diminuendo fra le autrici donne mentre aumenta fra gli uomini”. Mentre le collaborazioni fra uomini e donne non sono aumentate come previsto.

“Anche se si va sempre più verso la parità di genere”, aggiungono gli autori, “questo avanzamento procede più lentamente di quanto sperato”. “Ci auguriamo – concludono – che questi risultati possano motivare altre persone rispetto alla valutazione di come si pongono rispetto a questi pregiudizi e considerare nuovi modi per migliorare la situazione attuale”. Anche perché, come ricorda l’Onu, il gender gap nelle discipline Stem (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) ha delle profonde implicazioni non solo a livello individuale professionale, ma anche per il futuro dell’economia globale, che crescerebbe significativamente.

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