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martedì, Mag 25

Dopo due dosi alcuni vaccini sono efficaci anche contro la variante indiana



Da Wired.it :

Secondo uno studio non ancora pubblicato ma disponibile in preprint, due dosi dei vaccini di Pfizer-BioNTech e di AstraZeneca sono efficaci anche contro la variante trovata per la prima volta in India. Sugli altri vaccini non possiamo pronunciarci perché non abbiamo informazioni

(illustrazione: Getty Images)

Lo studio dell’efficacia dei vaccini contro le nuove varianti del coronavirus non si arresta. Oggi, a spaventare, è la variante scoperta in India nell’aprile 2021, in sigla e B.1.617.2, che risulta diffusa anche in Europa e in Italia. Uno studio condotto dalla Public Health England indica che due dosi dei vaccini delle case Pfizer-BioNTech e di AstraZeneca sarebbero efficaci anche contro la variante. I due vaccini citati sono gli unici per ora studiati contro questo nuovo ceppo, dunque non possiamo escludere né affermare che anche gli altri (di cui in Italia stiamo usando per ora Moderna, Johnson&Johnson) possano fornire protezione. I risultati non sono ancora peer reviewed ma la ricerca, condotta dalle autorità e da alcune università inglesi, è disponibile in anteprima, in preprint, qui.

Lo studio

I ricercatori si sono basati sui dati delle vaccinazioni raccolti dalle autorità inglesi fino al 16 maggio 2021, combinati con quelli delle infezioni Covid-19 e con il sequenziamento del genoma del virus, che permette di individuare la presenza delle varianti – in questo caso quelle considerate sono quella rintracciata in India e quella inglese. Stando allo studio, una buona copertura si avrebbe dopo la ricezione della seconda dose di entrambi i vaccini di Pfizer-BioNTech e di AstraZeneca e non già alla prima. In particolare per tutti e due i prodotti, dopo una sola somministrazione l’efficacia contro la variante trovata in India sarebbe del 33,5% contro il 51,1% nel caso della variante inglese.

I risultati con due dosi

Mentre con due dosi le cose vanno meglio. I ricercatori riportano che il vaccino di Pfizer-BioNTech ricercatori presenta un’efficacia circa dell’88% contro forme sintomatiche di Covid-19 associato alla variante indiana a distanza di due settimane dopo la seconda dose. L’efficacia contro la variante inglese con lo stesso vaccino è del 93%. Mentre con Vaxzevria di AstraZeneca le percentuali sono un po’ più basse e pari al 60% nel caso della variante indiana e del 66% per quella inglese.

L’interpretazione

Complessivamente”, scrivono gli autori, “abbiamo documentato un alto livello di efficacia dei vaccini contro forme sintomatiche di Covid-19 dopo la somministrazione di due dosi. Le stime dell’efficacia sono soltanto poco più basse di quelle relative alla variante B.1.1.7, quella inglese, per intenderci. “È probabile – aggiungono – che l’efficacia del vaccino contro forme più severe sia maggiore. […] Ci aspettiamo di rilevare livelli più alti di protezione contro ricovero e decesso”. In altre parole, la protezione contro Covid-19 grave potrebbe essere più ampia. La ragione per cui il vaccino di AstraZeneca risulta meno efficace può essere anche da rintracciare nelle modalità della vaccinazione, secondo gli autori. In questo caso, infatti, il richiamo viene fatto dopo rispetto a quello con Pfizer-BioNTech (dopo 12 settimane e l’altro dopo 3) e la differenza può avere un impatto nella stima dell’efficacia, dato che il picco di efficacia potrebbe raggiungersi anche oltre le due settimane dopo la seconda dose, momento nel quale è stato svolto lo studio.

Se ritardare la seconda dose in questo caso può non andare bene

I risultati, scrivono gli autori nelle conclusioni, vanno a supportare l’ipotesi di somministrare la vaccinazione in due dosi nelle persone fragili o maggiormente a rischio Covid nel caso della circolazione della variante indiana.

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[Fonte Wired.it]