Dalla paura di una Terza Guerra Mondiale imminente alle teorie del complotto che collegano un’élite globale a un attacco informatico con l’hashtag #cyberpolygon. Dopo l’attentato a Donald Trump, le ultime ore hanno visto proliferare online le false narrazioni, evidenziando la nuova era del caos informativo post eventi di rilevanza mondiale.
L’interruzione dei servizi informatici ha scatenato una frenesia di post privi di prove su X, l’ex Twitter. "Ho letto da qualche parte che la prossima guerra mondiale sarà principalmente una guerra cibernetica," ha scritto un utente, alimentando la teoria infondata che il World Economic Forum (WEF) avesse in programma un attacco informatico su scala globale. Per dare credibilità a queste speculazioni, molti hanno condiviso un vecchio video del WEF che avvertiva della possibilità di un "attacco informatico simile al Covid". Anche i post che utilizzano l’hashtag #cyberpolygon, in riferimento a un evento globale di preparazione a possibili attacchi futuri, hanno fatto breccia online.
"La diffusione delle teorie del complotto in seguito a eventi globali come il crash informatico è una triste testimonianza della volatilità dell’ecosistema informativo," ha dichiarato Rafi Mendelsohn, vicepresidente della società di sicurezza della disinformazione Cyabra. "Quello che rende unici eventi come questi è la rapidissima diffusione dei contenuti sui social media, forum e app di messaggistica, che permette alle teorie del complotto di prendere piede velocemente e raggiungere un vasto pubblico." "Questo solleva la questione più ampia della lotta alla disinformazione," ha sottolineato Michael W. Mosser, direttore esecutivo del Global Disinformation Lab dell’Università del Texas ad Austin.
FP