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Dormire 4 ore a notte e non sentirsi stanchi? Potrebbe essere una rara mutazione genetica

da | Mag 10, 2025 | Tecnologia


Dormire poco, anche 4 ore a notte, non è per forza sinonimo di malessere. Sebbene infatti la maggior parte di noi necessiti di circa 8 ore di sonno per sentirsi efficiente, c’è chi invece si riposa poco per natura e ha bisogno di dormire anche solo 4 ore a notte, sperimentando lo stesso benessere. A riferirlo è stato un team di neuroscienziati e genetisti dell’Università della California di San Francisco e dell’Accademia Cinese delle Scienze, secondo cui a conferire questa caratteristica sarebbe una rara mutazione genetica. Lo studio, pubblicato su Pnas, potrebbe quindi fornire informazioni utili per sviluppare nuovi potenziali trattamenti contro i disturbi del sonno.

La mutazione genetica associata al dormire poco

Studi precedenti hanno già evidenziato altre mutazioni genetiche associate al sonno breve. Questa volta, i ricercatori del nuovo studio, parte di un progetto più ampio per identificare le persone che corrispondono a un profilo di sonno breve naturale (natural short sleeper ), si sono focalizzati sul gene Sik3, noto già per produrre quella che viene chiamata una proteina chinasi, che invia segnali chimici ad altre proteine per modificarne la funzione. E sembra che parte di questa segnalazione sia coinvolta nella regolazione della durata del sonno. Dalle successive analisi, infatti, i ricercatori hanno scoperto una rara variante genetica in persone che hanno bisogno di dormire dalle 4 alle 6 ore a notte, chiamata Sik3-N783Y e collegata appunto a ritmi di sonno più brevi.

L’analisi

Il team ha poi testato Sik3-N783Y in un gruppo di topi, che solitamente dormono 12 ore a notte, modificandoli geneticamente e scoprendo che i portatori di questa mutazione dormivano fino a 54 minuti in meno rispetto a quelli senza mutazione. Sebbene questa riduzione del sonno legata alla mutazione sia inferiore a quella osservata negli esseri umani con ritmi di sonno naturalmente brevi, i ricercatori ipotizzano che ciò potrebbe essere dovuto al fatto che i topi solitamente sperimentano un sonno più frammentato rispetto a noi.

Gli effetti del sonno breve

Sappiamo che la mancanza di sonno è associata a diversi effetti negativi, come l’apatia o, ancor più grave, l’aumento del rischio di malattie cardiache. E sebbene la quantità di sonno di cui abbiamo bisogno cambi con l’età, la maggior parte degli adulti necessita dalle 7 alle 9 ore a notte per sentirsi riposato. Tuttavia, chi ha la caratteristica naturale di dormire poco, tra le 4 e le 6 ore a notte, non solo si sente bene, ossia ha il sistema immunitario e le capacità cognitive in salute e prestanti, ma dormire di più significherebbe addirittura stare peggio. “Il nostro corpo continua a funzionare quando andiamo a letto, disintossicandosi e riparando i danni”, ha spiegato a Nature il coautore dello studio Ying-Hui Fu. “Le persone che dormono poco per natura, tutte queste funzioni che il nostro corpo svolge mentre dormiamo, possono semplicemente svolgerle a un livello maggiore rispetto al nostro”.

Le strategie terapeutiche

Sebbene siano necessari ulteriori studi per capire meglio il ruolo della mutazione Sik3-N783Y, i risultati evidenziano ancora una volta l’importante ruolo della genetica sulla salute e sulla quantità di sonno di cui abbiamo bisogno per raggiungere il benessere. I ricercatori, inoltre, ipotizzano che il gene Sik3 potrebbe in futuro essere un promettente bersaglio terapeutico. “Questi risultati ampliano la nostra comprensione delle basi genetiche del sonno e forniscono ulteriore supporto a potenziali strategie terapeutiche per migliorare l’efficienza del sonno”, scrivono i ricercatori. Queste “potenziali strategie terapeutiche” potrebbero quindi comportare lo sviluppo di farmaci per trattare i disturbi del sonno.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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