Seleziona una pagina
lunedì, Feb 19

Dostoevskij e la caccia al mostro in ognuno di noi



Da Wired.it :

Lasciate ogni speranza, o voi ch’entrate. Dostoevskij, la prima serie firmata dai fratelli D’Innocenzo e targata Sky Original è una discesa negli inferi con un titanico Filippo Timi intento a far luce, o forse ombra, su una catena di delitti senza castigo. I suoi occhi sono “di bragia”, è lui il Caronte che accompagna lo spettatore dentro un incubo chiamato Dostoevskij. Un vomito in primo piano fa subito intuire la cifra del racconto, volutamente disturbante, sgradevole, respingente. Sarà così per tutte e cinque le ore del racconto, prendere o lasciare.

Incontriamo il protagonista Enzo Vitello (Filippo Timi) nel momento più disperato: ha tentato il suicidio, vomita per rigettare non tanto i farmaci ingeriti quanto un segreto insopportabile custodito nelle viscere. È un detective di quelli che si ossessionano dietro un caso irrisolto e provano a entrare nell’anima della persona che cercano. Dostoevskij, appunto, serial killer con la mania di lasciare lettere filosofeggianti accanto ai cadaveri. Il detective movie cede subito il passo alla contaminazione, si mischia con l’horror, il pulp, il noir, il dramma esistenziale, sociale e familiare.

Vitello ha una figlia tossicodipendente che lo detesta (Carlotta Gamba, unica luce tra i cocci sgangherati dell’esistenza) e che lui ama in modo disperato. I momenti tra loro due spezzano la febbre delirante della caccia all’uomo creando bolle di intimità a tratti tenera – come di fronte a un cornetto inzuppato – a tratti furiosa – come in una scena clou di rabbia repressa e autolesionismo, con un altro vomito (di Gamba, stavolta). “C’è anche il momento ‘sbratto’ nella nostra serie, che è sempre vero, cioè fatto veramente”, racconta Fabio D’Innocenzo alla Berlinale, dove la serie è stata presentata in anteprima mondiale. “Come riuscire a far sganciare il pubblico in due minuti. Eppure è importante dare al pubblico la libertà di scegliere qualcosa che sia lontano dai prodotti preconfezionati. A me e mio fratello Damiano piace il mare mosso, non faremo mai nulla per calmare le acque“.



[Fonte Wired.it]