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sabato, Lug 25

Dove andrà a finire la cometa Neowise?



Da Wired.it :

Dal primo agosto la Neowise, la cometa che sta facendo impazzire il mondo di chi ama il cielo notturno, non sarà più visibile a occhio nudo. Ma dove andrà a finire?

Le comete sono oggetti meravigliosi. Ci raccontano storie che vengono da lontano sia nel tempo, perché la loro origine risale all’origine stessa del Sistema Solare, che nello spazio, perché spendono la maggior parte della loro vita nei luoghi più remoti del nostro sistema planetario.

La cometa C/2020 F3 Neowise non fa eccezione. Scoperta a fine marzo dal telescopio spaziale omonimo, il cacciatore di corpi minori NeoWise, il 3 luglio scorso ha raggiunto il perielio, il punto più vicino al Sole di tutta la sua orbita. Il perielio è anche il momento più rischioso per una cometa, che talvolta proprio in quel punto dell’orbita finisce col frammentarsi a causa dell’intensa interazione con la nostra stella (una cosa che abbiamo visto anche di recente con la cometa Atlas). Per la stessa ragione, il perielio è anche il momento in cui una cometa raggiunge il massimo della sua attività, le due code si fanno più lunghe, luminose e spettacolari.

La cometa dal telescopio Neowise
Le prime immagini della cometa C/2020 F3 Neowise nelle dati del telescopio spaziale Neowise. Foto: Nasa/Jpl

La coda di una cometa è visibile solo fintanto che la cometa resta attiva, una cosa che in genere succede solo finché si trova nel Sistema Solare interno, all’interno dell’orbita di Giove. Solo in quel tratto di orbita l’interazione con il Sole è abbastanza intensa da causare l’attività cometaria.

Per questa ragione la Neowise, così come le altre comete, è visibile solo per una manciata di giorni: dopo il perielio è diventata via via più visibile fino al 23 luglio, il momento di massima vicinanza alla Terra. La cometa stava già diventando meno attiva in quella fase, perché già si stava allontanando dal Sole, ma nel frattempo si stava anche rapidamente avvicinando alla Terra e alzando sull’orizzonte nel cielo notturno: ecco perché proprio attorno a quella data ha raggiunto il massimo di visibilità, che l’ha portata a essere una delle comete più luminose fin dai tempi della Hale-Bopp nel 1997.

Dopo il 23 luglio, oltre che dal Sole, la Neowise ha iniziato ad allontanarsi anche dalla Terra. A partire dal 1 agosto la cometa non sarà più visibile a occhio nudo e proseguirà nel suo viaggio verso il Sistema Solare esterno e poi verso la Nube di Oort, quell’insieme di decine o centinaia di miliardi di comete che circonda il nostro sistema planetario.

Verso la Nube di Oort

Il Sole si è formato a partire da una nube di gas e polveri. La nube è collassata verso un punto, lì dove si sarebbe poi formata la stella centrale. La maggior parte del materiale della nube è andato ad accrescere la stella nascente, una parte è fuggita nello spazio interstellare, e un’altra parte si è invece appiattita su un disco attorno al piano equatoriale della stella.

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Nella parte centrale del disco si sono formati i pianeti terrestri, da Mercurio a Marte, e gli asteroidi della Fascia Principale. Nella parte più esterna invece si sono formati i due giganti gassosi, Giove e Saturno, e i due giganti ghiacciati, Urano e Nettuno, così come gli oggetti della Fascia di Kuiper e i vari pianeti nani (Plutone, Makemake e molti altri).

Proprio nella regione di Urano e Nettuno, dove le temperature erano così basse da portare i materiali della nube a condensare in ghiaccio, si sarebbero formate anche le comete. Attraverso l’interazione con i pianeti giganti, poi, alcune sarebbero state lanciate verso il Sistema Solare interno, diventando le comete di breve periodo, come la Halley o la Swift-Tuttle, che tornano a farsi vedere con un periodo minore di 200 anni. Altre, come appunto la Neowise, sono state invece lanciate nel sistema solare esterno, andando a formare la cosiddetta Nube di Oort.

Una rappresentazione della Nube di Oort, la distanza dal Sole è in Unità Astronomiche. Immagine: Nasa/Jpl

La Nube di Oort è un’enorme regione sferica popolata da comete a lungo periodo che si trovano quasi sempre a grande distanza dal Sole, tra duemila e 50mila unità astronomiche, e che di tanto in tanto tornano a fare visita alla loro stella. Tutte le comete che formano la Nube hanno orbite strane, molto inclinate rispetto al disco iniziale su cui si sono formate, estremamente allungate e schiacciate. E il loro periodo di ritorno è estremamente lungo: secoli, millenni o decine di migliaia di anni. La stessa cometa Neowise non tornerà a fare capolino nel Sistema Solare interno prima di quasi 7000 anni.

Nel suo passaggio precedente, avvenuto forse attorno al 5000 a.C., la Neowise potrebbe essere stata osservata dagli uomini dell’età della pietra che ne potrebbero essere rimasti sgomenti, spaventati. Oggi tocca a noi, uomini e donne del XXI secolo, che la ammiriamo e che condividiamo la sua immagine sul web. E al suo prossimo passaggio, tra sette millenni, chi ci sarà ad ammirare le sue bellissime code e come reagirà alla sua vista?

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[Fonte Wired.it]