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Da Wired.it :

Chi ha ascoltato il podcast Dove nessuno guarda. Il caso Elisa Claps, prodotto da Sky Tg24 e Chora Media, sa bene con quale intensità avvincente ma sempre rispettosa Pablo Trincia abbia affrontato uno dei casi più ambigui ed emblematici della cronaca nera italiana degli ultimi decenni. Ora quella stessa vicenda e quella stessa narrazione diventano una docuserie che arriva in esclusiva il prossimo 13 e 14 novembre sui canali Sky Tg24, Sky Documentaries e sul nuovissimo Sky Crime, lanciato questo mese proprio per diventare la casa di tutto ciò che è true crime, oltre che ovviamente in streaming su Now.

Lo stesso Trincia nei quattro episodi firmati da Riccardo Spagnoli ripercorre la stessa vicenda, con un approccio ovviamente declinato per il mezzo visivo: tra i materiali che verranno presentati in esclusiva ci sono l’ultimo video inedito della vittima in vita, gli atti giudiziari mai divulgati ma anche un video del killer mai diffuso integralmente prima oltre a testimonianze inedite. “Tutto il materiale è stato raccolto in momenti diversi, anche dopo che avevamo scritto la serie”, rivela Trincia durante la presentazione della serie: “Parte delle immagini vengono dalle videocassette che ho notato a casa della famiglia Claps mentre facevo le interviste. Altre vengono dagli archivi del tribunale di Salerno, dove a un certo punto il processo è stato spostato”.

Il caso Elisa Claps

Tra le puntate di Indagini di Stefano Nazi e anche la recente (e criticata) fiction Rai sullo stesso tema, la vicenda Claps è nota ai più: il 12 settembre 1993 a Potenza la giovane Elisa Claps, nata nel 1977, non fa più ritorno a casa dopo essere uscita di casa quel mattino dicendo alla famiglia che si sarebbe recata in chiesa; scompare invece nel nulla e il suo cadavere viene ritrovato nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità il 17 marzo 2010. Le indagini, pur condotte con diverse disattenzioni e passi falsi, convogliano l’attenzione su Danilo Restivo, un ragazzo 21enne all’epoca dei fatti e noto per i suoi comportamenti ambigui e ossessivi, che nel frattempo nel 2002 era stato ritenuto colpevole anche dell’uccisione di Heather Barnett, sua vicina di casa quando ormai si era trasferito vicino a Londra. Ma forse i delitti da imputare a Restivo non si fermano qui.

Ma in cosa dunque si distingue la docuserie dalle puntate del podcast, oltre a tutte le altre ricostruzioni degli ultimi tempi? “È stata una sfida differenziare i due prodotti, il podcast e la serie dovevano essere strutturalmente diversi; non sono una la versione video dell’altro o viceversa”, rivela sempre lui: “C’è un grande lavoro di recupero dei materiali e delle fonti, dopo aver chiuso il podcast ci siamo seduti a un tavolo per capire come potevamo ripercorrere la stessa storia. È la stessa storia ma in due prodotti sostanzialmente complementari”. Gli ascoltatori della saga audio ritroveranno qui in effetti diverse testimonianze familiari, ma ordinate secondo uno schema differente, che punta in qualche modo a montare le sequenze come in una vera e propria serie crime, con la differenza che qui il delitto (anzi, i delitti) sono del tutto reali.



[Fonte Wired.it]