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venerdì, Ott 25

Downton Abbey, 5 cose da sapere prima di vedere il film


Dopo il successo delle sue sei stagioni, la produzione britannica sulle alterne vicende dell’aristocrazia e la sua servitù diventa una pellicola molto attesa

Dal 24 ottobre è nelle sale il film di Downton Abbey: la pellicola diretta da Michael Engler ma soprattutto scritta da Julian Fellowes, già creatore della serie, era stata a lungo chiacchierata e arriva ora come regalo per i milioni di fan in tutto il mondo che hanno seguito le appassionanti vicende di nobiltà e umanità della famiglia Crawley. Chiamati a rapporto anche praticamente tutti gli attori degli episodi seriali, da Hugh Boneville a Laura Carmichael, da Jim Carter a Michelle Dockery, da Elizabeth McGovern a soprattutto la meravigliosa Maggie Smith, interprete della urticante contessa madre, forse il personaggio preferito in assoluto di tutta la saga.

1. L’idea

Autore di numerosi bestseller e soprattutto della sceneggiatura dell’apprezzatissimo film Gosford Park, Julian Fellowes ha concepito Downton Abbey come un suggestivo affresco dell’Inghilterra fra gli anni Dieci e Venti, un’epoca di cambiamenti epocali a livello sociale. Intrecciando le vicende di una famiglia nobiliare che affronta il tramonto dell’aristocrazia come la si conosceva e di una classe popolare che invece scopre diritti e rappresentazione, crea una storia drammatica su più livelli, in cui non possono che intervenire anche grandi eventi storici come la prima guerra mondiale, l’indipendenza irlandese o l’ascesa del fascismo, ma anche innovazioni pratiche come l’introduzione del telefono. Fra ironia, romanticismo e qualche venatura da soap opera, ne risulta una grande allegoria che dalla gerarchia britannica rappresenta un po’ la società tutta.

Tutto ruota attorno alla famiglia dei conti di Grantham, proprietari appunto della magione di Downton Abbey. Robert Crawley, che aveva con difficoltà risolto i dissesti finanziari lasciati dal padre sposando l’ereditiera americana Cora Levinson, ha ora però il problema di mantenere l’eredità all’interno della famiglia, potendo essa essere tramandata solo per linea maschile: per questo la loro primogenita, Mary, è destinata a sposare un secondo cugino, Patrick, che però muore nel disastro del Titanic nell’aprile 1922. La notizia sconvolge la famiglia, che si trova dunque di fronte al problema di come mandare avanti il patrimonio, aprendo le porte agli intrighi legati ai vari pretendenti. Nel frattempo, però, anche nelle cucine in cui si riuniscono maggiordomi e camerieri le cose non sembrano filare dritte come un tempo.

2. Storie d’amore

Dopo alcuni tentativi andati a vuoto (compreso un pretendente morto nel sesso), a Mary viene proposto un altro lontano cugino di estrazione però più borghese, l’avvocato Matthew Crowley: dopo iniziali idiosincrasie e dopo la partecipazione di lui alla prima guerra mondiale, i due si dichiarano amore, si sposano e hanno un bimbo, George, ma Matthew muore subito dopo in un incidente stradale. Nel frattempo mentre la sorella Edith s’innamora di un uomo molto più anziano di lei, che alla fine la abbandona all’altare, la più giovane sorella Sybil dà scandalo innamorandosi dell’autista di casa, Tom Branson, per di più di idee socialiste: dopo una fuga in Irlanda i due tornano a Downton, poco prima che lei dia luce a una bimba e muoia subito dopo di parto.

Divenuta giornalista, Edith s’innamora del suo editor, Michael Gregson, che però non può divorziare per legge della prima moglie mentalmente inferma: mentre è in Germania per richiedere la cittadinanza che gli permetterebbe il divorzio, è ucciso dai nazisti, lasciando Edith incinta e costringendola a partorire di nascosto, per poi affidare la bimba a una famiglia che abita nelle proprietà; dopo aver ereditato l’impresa editoriale di Gregson, però, recupera la figlia, viene accettata a Downton e trova l’amore nel proprietario terriero Bertie Pelham, che diventa marchese e la sposa, in un matrimonio che chiude la serie. Nel frattempo Mary ha sposato il pilota d’auto da corsa Henry Talbot, mentre lei e Tom Branson iniziano a gestire la proprietà dopo un problema di salute di Lord Grantham e persino Lady Cora ha una nuova posizione come presidente dell’ospedale locale.

3. Intrighi e frecciatine

Le vicende non sono meno complicate negli appartamenti della servitù, dove alle storie d’amore si alternano vicende più torbide. Una delle storyline più romantiche è quella fra John Bates, il neoarrivato valletto di Lord Grantham, e Anna, la cameriera personale di Lady Mary: l’uomo è però uscito di prigione e un altro membro dello staff, Thomas Barrow, giovane odioso e ambizioso, minaccia di far circolare la notizia, e chiama a complicare le cose la moglie di lui, Vera. Quando Vera muore avvelenata, Bates viene arrestato e condannato alla pena di morte. Graziato all’ultimo minuto, sposa Anna, la quale però viene violentata dal maggiordomo di un nobile ospite della casa: quando l’uomo viene trovato morto, Anna è arrestata per l’omicidio ma alla fine a sua volta scagionata. I due avranno anche un bambino.

Da professionale a romantico si fa anche il rapporto fra i veterani dello staff, la responsabile Mrs Hughes e il capo maggiordomo Mr Carson, il quale alla fine della serie è costretto a ritirarsi dalla posizione per problemi di salute: cederà il posto con grande sorpresa a Barrow, il quale nel frattempo si è redento e ha trovato un’umanità anche nell’accettazione della propria omosessualità (un crimine nell’Inghilterra edoardiana). A proposito di veterani, non si possono omettere le continue querelle fra la contessa madre Violet e Isobel Crawley, madre di Matthew: le due nutrono un’aperta rivalità nutrita da continue frecciatine, ma si ritroveranno nella maggior parte dei casi comunque alleate, soprattutto quando la contessa madre aiuterà la donna a risposarsi con Lord Merton, nonostante l’ostilità dei di lui figli.

4. Il successo

Nel corso delle sue sei stagioni, andate in onda dal 2010 al 2015, la serie è stata un enorme successo nel Regno Unito, dove i suoi speciali natalizi sono sempre stati l’evento televisivo dell’anno, ma è riuscita ad imporsi anche all’estero e sorprendentemente anche negli Stati Uniti, colpiti da un conclamato caso di anglofilia. Lì Downton Abbey ha ricevuto importanti riconoscimenti come un Golden Globe e un Emmy, ricevendo anche il record di maggior numero di candidature Emmy per un titolo non statunitense. Il successo della serie ha anche permesso l’impiego più frequente di attori inglesi nelle produzioni d’oltreoceano, lanciando anche la carriera di interpreti come Dan Stevens, Michelle Dockery e Lily James (il cui personaggio, Lady Rose, è un’ospite della casa che anima le ultime stagioni prima di trasferirsi a New York).

Uno degli aspetti più apprezzati della serie è la sua accuratezza storica: nonostante alcuni elementi linguistici suonino più moderni di quanto non fossero all’epoca, si è cercato di ricostruire con grande precisione tutti i rituali domestici di una casa nobiliare, con tutta l’etichetta delle cene e dei ricevimenti e l’organizzazione gerarchica della servitù. Molto dell’impatto realistico di Downton Abbey è data anche della vera costruzione che ospita le riprese d’esterno, Highclere Castle nel nord dell’Hampshire, ancora oggi residenza di campagna dei conti di Cavarnon, altra ispirazione indiretta per la famiglia Crawley.

5. Il film

Sebbene arrivi nelle sale quattro anni dopo la fine della serie in tv, il film di Downton Abbey è ambientato nel 1927, cioè appena un anno dopo le vicende narrate, che si concludevano il 31 dicembre 1925. Fellowes ha dichiarato che per il formato filmico ha dovuto rivedere la struttura seriale a cui gli spettatori erano abituati: tutto questa volta ruoterà attorno alla visita ufficiale di re Giorgio V e della consorte, la regina Mary, a Downton Abbey, ispirata a un vero tour che i monarchi fecero nel 1912 fra le varie città e dimore minori della campagna inglese per rinforzare il loro rapporto con la nobiltà locale.

A smuovere le acque della famiglia Crawley, che sembrava aver ritrovato una relativa serenità, ci pensa la minaccia di un assassino che, confuso fra gli ospiti della visita reale, ha intenzione di uccidere il re. Come se non bastasse, fra gli ospiti arriva anche Lady Bagshaw (a interpretarla Imelda Staunton, moglie nella vita reale di Jim Carter alias Carson), accompagnatrice della regina e parente alla lontana di Lady Violet, con cui ha un a lungo sepolto conflitto per questioni di eredità e antipatie varie. I fan saranno sicuramente entusiasti di ritrovare le ambientazioni suggestive e la scrittura brillante di una serie che hanno amato per anni, e dato il successo che la pellicola sta già riscontrando già si pensa a un altro sequel cinematografico.

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