Non solo. Nel passaggio dall’animazione alla recitazione con attori cambia il character design. I personaggi inevitabilmente sono meno strani e più normali, specialmente riguardo ai loro corpi. E questo anche se Dragon Trainer si distingueva da altri cartoni animati per essere una storia di corpi non ordinari. Nel villaggio dei vichinghi vessato da continui attacchi di draghi molti sono mutilati, cioè manca loro una parte del corpo, in una storia di mutilazioni che finisce per riguardare anche la coppia protagonista. Se si eccettua il fabbro interpretato da Nick Frost, gli altri hanno corpi non ordinari meno clamorosi. Ma in compenso è un po’ più impressionante l’amicizia tra l’umano e il drago perché aumenta la verosimiglianza (l’unica cosa che è proprio “da cartone animato” sono gli occhi del drago).
A mancare totalmente, semmai, sono i nomi importanti. Questo era un film animato di Chris Sanders, uno dei più importanti registi d’animazione dei nostri anni (Lilo & Stitch, I Croods, Il robot selvaggio), che aveva proprio tutte le sue caratteristiche: dall’ossessione per i corpi fuori norma, a quella per gli animali feroci con cui fare amicizia, fino all’umorismo travolgente, in cui Dean DeBlois (regista di questo live action) era co-regista, chiamato da Sanders per coadiuvarlo. E in più il film animato aveva la consulenza per l’uso della luce di Roger Deakins, il più grande direttore della fotografia attivo in America dei nostri anni. Inevitabilmente quindi tra le due, questa è la versione semplificata.
È insomma tutta una questione di minuzie, di piccole aggiunte, di cambiamenti e di recitazione che è inevitabilmente diversa, e rende questa storia di un ragazzo che non vuole essere quello che tutti nel suo villaggio ritengono il massimo, cioè un vichingo, e addirittura scopre che il nemico numero uno, i draghi, non è una vera minaccia. Non hanno cattive intenzioni i draghi, sono vessati anch’essi e costretti ad attaccare. Di fatto scopre che il conflitto che esiste da sempre non ha reali motivazioni. Il tema dei conflitti inutili e dei diversi schieramenti che in realtà non sono poi così diversi è eterno, ma chiaramente oggi ha più senso ancora che nel 2010.