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sabato, Apr 22

Droni, il primo test del trasporto organi in Italia | Wired Italia



Da Wired.it :

Il trasferimento di organi tramite droni è al capitolo uno: entro la fine del mese a Torino si concretizzerà il primo volo sperimentale italiano. Nel 2021 su Wired avevamo raccontato il perimetro del progetto, ma solo adesso si è entrati nel vivo. “Il motivo di questo ritardo non è tecnologico bensì normativo: abbiamo collaborato con Enac per ottenere l’autorizzazione a volare in ambito cittadino oltre la linea di vista. Il tema della sicurezza è vitale“, conferma Antonio Amoroso, presidente della Fondazione Donatori organi e trapianti (Dot).

Non di meno il team scientifico ha dovuto sperimentare in laboratorio se eventuali scuotimenti o vibrazioni potessero alterare il materiale biologico trasportato. Già, perché la prospettiva è quella di raggiungere un giorno il trasporto organi, ma prima di allora ci si concentrerà sul trasporto di campioni biologici per la verifica della compatibilità tra donatore e ricevente.

La Fondazione Dot, che si occupa di promuovere la cultura della donazione di organi e dei trapianti, ha deciso di chiamare il progetto Indoor (uslNg Drones fOr Organ tRansportation). Da rilevare che fin dal primo momento sono stati coinvolti partner istituzionali e tecnici, fra cui il Centro nazionale trapianti, il Centro regionale trapianti del Piemonte, l’Azienda ospedaliera universitaria Città della Salute e della Scienza, l’Università di Torino, l’Enac e le aziende private del settore aviazione e aerospazio Pros3, Mavtech, Abzero e Lma Aerospace Technology. Senza contare l’apporto fondamentale del Centro Interdipartimentale per la robotica di servizio PIC4SeR del Politecnico di Torino, coordinato dal professor Marcello Chiaberge.

Il percorso del primo volo

Il primo volo sperimentale a Torino

Entro la fine di aprile verrà organizzato un primo volo tra il Centro Traumatologico Ortopedico e la Palazzina di Genetica dell’ospedale Molinette: si parla di circa 600 metri linea d’aria, mantenendosi sotto i 70 metri di altitudine a una velocità massima di 50 chilometri all’ora, sorvolando in modalità di navigazione automatica un tratto urbano e un tratto del fiume Po. Verrà fermato il traffico e comunque il drone sarà monitorato costantemente lungo l’intero percorso. Non ci si aspetta grandi colpi di scena poiché in fondo è quasi un volo per “sperimentare” l’autorizzazione Enac, più che dettagli tecnici. Il drone infatti è un piccolo quadricottero, con un ingombro di circa 50 centimentri, dotato di una capsulina di trasporto in scala. Per di più le provette trasportare saranno di un liquido inerte.



[Fonte Wired.it]