Da Wired.it :
Il trasferimento di organi tramite droni è al capitolo uno: entro la fine del mese a Torino si concretizzerà il primo volo sperimentale italiano. Nel 2021 su Wired avevamo raccontato il perimetro del progetto, ma solo adesso si è entrati nel vivo. “Il motivo di questo ritardo non è tecnologico bensì normativo: abbiamo collaborato con Enac per ottenere l’autorizzazione a volare in ambito cittadino oltre la linea di vista. Il tema della sicurezza è vitale“, conferma Antonio Amoroso, presidente della Fondazione Donatori organi e trapianti (Dot).
Non di meno il team scientifico ha dovuto sperimentare in laboratorio se eventuali scuotimenti o vibrazioni potessero alterare il materiale biologico trasportato. Già, perché la prospettiva è quella di raggiungere un giorno il trasporto organi, ma prima di allora ci si concentrerà sul trasporto di campioni biologici per la verifica della compatibilità tra donatore e ricevente.
La Fondazione Dot, che si occupa di promuovere la cultura della donazione di organi e dei trapianti, ha deciso di chiamare il progetto Indoor (uslNg Drones fOr Organ tRansportation). Da rilevare che fin dal primo momento sono stati coinvolti partner istituzionali e tecnici, fra cui il Centro nazionale trapianti, il Centro regionale trapianti del Piemonte, l’Azienda ospedaliera universitaria Città della Salute e della Scienza, l’Università di Torino, l’Enac e le aziende private del settore aviazione e aerospazio Pros3, Mavtech, Abzero e Lma Aerospace Technology. Senza contare l’apporto fondamentale del Centro Interdipartimentale per la robotica di servizio PIC4SeR del Politecnico di Torino, coordinato dal professor Marcello Chiaberge.
Il primo volo sperimentale a Torino
Entro la fine di aprile verrà organizzato un primo volo tra il Centro Traumatologico Ortopedico e la Palazzina di Genetica dell’ospedale Molinette: si parla di circa 600 metri linea d’aria, mantenendosi sotto i 70 metri di altitudine a una velocità massima di 50 chilometri all’ora, sorvolando in modalità di navigazione automatica un tratto urbano e un tratto del fiume Po. Verrà fermato il traffico e comunque il drone sarà monitorato costantemente lungo l’intero percorso. Non ci si aspetta grandi colpi di scena poiché in fondo è quasi un volo per “sperimentare” l’autorizzazione Enac, più che dettagli tecnici. Il drone infatti è un piccolo quadricottero, con un ingombro di circa 50 centimentri, dotato di una capsulina di trasporto in scala. Per di più le provette trasportare saranno di un liquido inerte.