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lunedì, Set 16

Due asteroidi hanno sfiorato la Terra questo weekend


Troppo rumore per nulla: nessuna reale minaccia dagli asteroidi 2010 C01 e 2000 Qw7, come aveva detto la Nasa

asteroidi
(immagine: Nasa)

Un altro fine settimana di ordinario traffico spaziale. Malgrado l’allarmismo che circolava in rete e sui social, gli asteroidi 2010 C01 e 2000 Qw7 ci sono passati sopra la testa e sono andati oltre, proprio come previsto. Sì, è vero, se parliamo in termini di unità astronomiche ci hanno sfiorato, ma per la Nasa non erano una minaccia, solo due dei tanti che ogni giorno ci sfrecciano attorno.

Il primo a fare capolino all’orizzonte il 14 settembre è stato 2010 C01, un asteroide roccioso di medie dimensioni (tra i 120 e i 260 metri), che percorrendo la sua orbita attorno al Sole stavolta è passato a oltre 5,3 milioni di chilometri di distanza dalla Terra. Più o meno alla stessa distanza ma con qualche ora di ritardo (in Italia era circa l’1:00 del 15 settembre) è sfrecciato 2000 Qw7. Grande tra i 290 e i 650 metri, tornerà a trovarci nel 2038.

Essendo passati a una distanza dalla Terra inferiore ai 7 milioni di chilometri, entrambi i corpi celesti sono classificati dalla Nasa come Neo, l’acronimo inglese per Near Earth objects cioè oggetti vicini alla Terra. Per le loro dimensioni, poi, sono definiti potenzialmente pericolosi, visto che se mai dovessero impattare contro il nostro pianeta avrebbero un effetto catastrofico.

I due asteroidi, comunque, sono in bella e abbondante compagnia. Da quando la Nasa ha istituito il Center for Near-Earth object studies nel 1998, sono stati avvistati (e da quel momento studiati e monitorati) oltre 20 mila Neo, e ogni settimana si aggiungono in media 30 nuove scoperte.

I Neo sono asteroidi rocciosi e comete di ghiaccio, detriti che risalgono all’origine del Sistema solare circa 4,6 miliardi di anni fa. Si pensa che gli asteroidi rocciosi si siano formati nel Sistema solare interno, tra quelle che ora sono le orbite di Marte e Giove, dove faceva più caldo. Le comete, invece, che sono fatte prevalentemente di acqua ghiacciata e sabbia si sarebbero assemblate ai margini del Sistema solare.

Che siano asteroidi o comete, una volta identificati, il programma per lo studio dei Neo della Nasa li segue: li osserva grazie ai telescopi, e più a lungo osserva e misura più accurate diventano le previsioni al computer della loro orbita attorno al Sole.

È così che ci difendiamo.

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