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giovedì, Apr 20

DVB-T2, Aeranti-Corallo spinge per switch-off entro fine 2023

Da Punto-Informatico.it :

Lo switch-off del DVB-T2 che fine ha fatto? Avverrà o si è trattato di un presupposto per spingere la vendita di televisori, come qualcuno potrebbe pensare? La realtà è complessa, in quanto si intreccia con il lento passaggio al 5G e il cambiamento delle frequenze. Lo spegnimento della codifica MPEG2 avvenuto lo scorso 21 dicembre è stato il primo step verso il salto alla nuova generazione del digitale terrestre; eppure, ancora oggi non c’è una data definitiva per lo switch-off.

A spingere per un’adozione “urgente” del DVB-T2 con codifica HEVC, possibilmente entro fine 2023, è l’associazione delle TV locali Aeranti-Corallo, per un motivo molto importante.

Passaggio a DVB-T2 entro fine 2023

L’associazione, la quale rappresenta circa 600 imprese radiotelevisive locali ed è coordinata dall’avvocato Marco Rossignoli, è stata chiara: le trasmissioni DVB-T2/HEVC vanno avviate “al più presto” in quanto le attuali trasmissioni in DVB-T/MPEG-4 non permettono alle emittenti di spingere sulla qualità tecnica e impediscono lo sviluppo del mercato.

Scendendo nel dettaglio, queste sono le parole di Rossignoli:

“Riteniamo che debba essere fissata al più presto e, comunque entro il corrente anno 2023, la data per il passaggio dell’intero sistema televisivo nazionale (tv nazionali e tv locali) alla tecnologia DVB-T2/HEVC. Solo in questo modo sarà una accelerazione della vendita dei televisori e dei decoder idonei alla ricezione della nuova tecnologia. Occorre, peraltro, rilevare che negli ultimi anni vi è, comunque, già stato un forte sviluppo del mercato delle smart TV che sono predisposte anche per la ricezione DVB-T2/HEVC. Con lo sviluppo della nuova tecnologia trasmissiva le TV locali saranno stimolate ad effettuare investimenti al riguardo, con conseguenti nuove opportunità per l’utenza.”

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L’originaria e ormai obsoleta tecnologia DVB-T non può più rientrare nei piani dell’industria, ma ci deve essere una spinta da parte del Governo – richiesta da Aeranti-Corallo – e dei produttori, oltre che delle grandi emittenti radiotelevisive nazionali.



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