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martedì, Mar 16

È arrivato il momento di studiare un vaccino universale contro i coronavirus



Da Wired.it :

In futuro molto probabilmente ci saranno nuove epidemie. Per questo bisogna agire per cercare un vaccino universale contro tutti i coronavirus. Le parole di Anthony Fauci insieme a due articoli su Nature e Science. Ci conviene farlo ora

vaccino universale
(foto: mattthewafflecat via Pixabay)

È venuto il momento iniziare a lavorare ora a un vaccino universale contro i coronavirus per farsi trovare pronti nel caso di una nuova pandemia. Queste sono le parole di Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infections Diseases, in una conferenza che si può trovare sui siti dell’Accademia dei Lincei e dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. L’idea e la necessità di un vaccino universale contro i coronavirus – già ampiamente studiata per i virus causa dell’influenza – è contenuta e illustrata in diversi articoli su riviste come Nature e Science. La probabilità che in futuro emergano nuovi coronavirus esiste ed è elevata, secondo gli scienziati, e la sfortunata circostanza della pandemia di Covid-19 ha fornito l’occasione per affrontare l’argomento. Chissà che in futuro, augurandosi che l’evenienza non si verifichi mai o quanto più tardi possibile, possiamo essere più protetti e preparati di fronte a un’epidemia o una pandemia.

Il rischio di nuove epidemie è concreto

Negli ultimi due decenni ci sono state 3 epidemie da nuovi coronavirus – di cui l’ultima, che stiamo vivendo, è una pandemia – la Sars (dovuta al Sars-Cov-1) nel 2002, la Mers (Mers-Cov) nel 2012 e il Covid-19. Ma quella di Covid non sarà l’ultima pandemia, come ritengono molti scienziati, per diversi motivi: gli spillover (i salti di specie) sono quasi triplicati, negli ultimi 40 anni, anche a causa dei cambiamenti climatici e del maggior contatto fra essere umano e animali. I coronavirus, inoltre, possono infettare numerosi animali, fra cui pipistrelli, pangolini, maiali, visoni (e non solo).

Agire presto, per non fare tardi

Tanto che l’articolo su Nature a firma di Luca T. Giurgea, Alison Han e Matthew J. Memoli parla di evidente inevitabilità di nuovi focolai che deve spingerci a lavorare a un vaccino universale anticoronavirus”. E dobbiamo farlo non quando emerge una pandemia, quando cioè potrebbe essere troppo tardi come avvenuto nel caso del Sars-Cov-2, ma adesso (o comunque non appena l’emergenza attuale e le risorse scientifiche siano libere per poterlo fare). Dopo l’epidemia di Sars, invece, si legge su Nature, abbiamo perso interesse e non siamo riusciti a completare lo sviluppo di un vaccino da utilizzare in caso di epidemie ricorrenti. Non dobbiamo ripetere lo stesso errore”.

Le parole di Fauci

Questa necessità è illustrata chiaramente anche Anthony Fauci, voce scientifica di rilievo durante tutta l’emergenza, durante una lezione presentata dal fisico della Sapienza Giorgio Parisi, medaglia Dirac 1999, medaglia Boltzmann 1992 – Parisi si occupa da sempre di sistemi complessi (dal cervello alla pandemia). Qui il video con la presentazione di Fauci. “La notizia del 2020 è stato lo sviluppo così rapido dei vaccini“, spiega Fauci, come quelli a mRna – basati su una tecnologia nuova e molto valida, e sono sempre più numerosi i dati che confermano l’efficacia e sicurezza dei vaccini anti-Covid sviluppati finora. Adesso bisognerà lavorare a vaccini capaci di dare una protezione efficace contro tutti i coronavirus”.

Vaccino universale, un obiettivo possibile

Gli scienziati stanno già studiando e hanno ottenuto risultati importanti riguardo a un vaccino universale contro l’influenza. “Complessivamente”, si legge nell’articolo su Science a firma di Wayne C. Koff e Seth F. Berkley, “gli studi attuali ci suggeriscono che sviluppare un vaccino universale anti coronavirus è scientificamente fattibile”. Nel caso dell’influenza i ricercatori hanno scoperto che anticorpi anti emoagglutinina (una proteina contenuta sulla superficie di vari virus) sono associati a una riduzione dei casi. E anche gli anticorpi anti neuraminidasi (altro enzima il cui ruolo è stato scoperto più recentemente) hanno un ruolo, scoperto più recentemente. Ora bisogna compiere ricerche simili anche sui coronavirus, sui quali abbiamo meno informazioni. Tornando di nuovo all’influenza, una delle strategie possibili studiate è quella di colpire quella parte dell’antigene – la molecola riconosciuta come estranea dal sistema immunitario – che si conserva. Questa opzione potrebbe essere approfondita anche in relazione ai coronavirus, scrivono gli scienziati su Nature. Si aprono insomma alcune possibili strade di ricerca. Sta ora a noi – governi, istituzioni, ricercatori – saperle prendere.

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[Fonte Wired.it]