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martedì, Mar 28

E-fuel-biocarburanti, che differenza c’è | Wired Italia



Da Wired.it :

Dopo i colloqui delle ultime settimane, la Commissione europea e la Germania hanno raggiunto l’accordo che di fatto consentirà anche dopo il 2035 la produzione di veicoli con motori termici, purché alimentati esclusivamente da e-fuel.

Nonostante le richieste dell’Italia, restano invece fuori dal testo sulle emissioni i biocarburanti. Nonostante tanto questi ultimi, quanto gli efuel siano utilizzabili nei motori a scoppio e adoperando l’attuale rete di distribuzione, grandi differenze riguardano la loro origine e il loro processo produttivo.

Gli e-fuel

Gli e-fuel sono carburanti di origine sintetica a emissioni zero. La loro produzione avviene mediante la scissione dell’acqua in idrogeno e ossigeno e la successiva combinazione dell’idrogeno ricavato da tale processo con l’anidride carbonica catturata dall’atmosfera.

Questo procedimento prevede emissioni di CO2 neutre nel caso in cui per alimentarlo si utilizzi energia elettrica rinnovabile. L’anidride carbonica emessa nell’aria dai veicoli alimentati da efuel sarebbe di fatto compensata da quella prelevata dall’aria per la realizzazione del carburante.

Sono due le principali criticità che riguardano gli e-fuel: da un lato le proteste delle associazioni ambientaliste, che sottolineano come le emissioni non sarebbero eliminate con il loro utilizzo; dall’altro i costi, che oggi supererebbero i dieci euro al litro di carburante. 

I biocarburanti

Per produrre i biocarburanti è invece previsto esclusivamente l’utilizzo di materie prime di scarto e residui vegetali, oltre che di olii generati da colture non in competizione con la filiera alimentare. A seconda dei procedimenti, questo tipo di carburante consente un potenziale abbattimento di anidride carbonica che va dall’80 al 100%.

Già da febbraio, con qualche centesimo di euro in più rispetto al gasolio normale, è possibile fare rifornimento con Hvolution, il primo diesel di Eni Sustainable Mobility prodotto con il 100% da materie prime rinnovabili. Inizialmente disponibile solo in cinquanta stazioni di servizio della multinazionale sul territorio italiano, a marzo è stato distribuito in altre cento.



[Fonte Wired.it]