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domenica, Ago 09

È morta Franca Valeri, sceneggiatrice della sua vita fino alla fine



Da Wired.it :

(Foto: Venturelli/Getty Images)

Quello che dovrebbero insegnare ai corsi di scrittura è che la vita è sceneggiatrice. Noi possiamo solo ammirare certi capolavori tragici, drammatici, comici messi lì dal caso, riplasmarli magari, ingabbiandoli tra atti e regole, ritmi e archi, ma il caso (o per chi crede, Dio) sarà sempre più bravo di qualsiasi autore. Però, per quanto la vita sia sceneggiatrice, Franca Valeri è stata più sceneggiatrice di lei, concludendo l’ultimo atto con un colpo di scena di rara perfidia: morire a pochi giorni dalle celebrazioni per i suoi 100 anni, con i coccodrilli diventati nel frattempo omaggi in vita.

In questi giorni pre vacanzieri, molti di noi stanno guardando Techetechete su Rai1, il programma culto dei nostalgici di ogni età. Tra una fetta di anguria e una passata di doposole, è un piacere vedere i grandi attori e le grandi attrici del cinema d’autore nei varietà del sabato sera: Mastroianni che abbaia alla luna, Alberto Sordi con Heather Parisi, Monica Vitti che rifà la siciliana disonorata con Pippo Baudo. E poi lei, Franca Valeri, signora Cecioni e signorina Snobcomicità universale per tutti, snob e casalinghe, bigodini e struscio in via Montenapoleone.

Franca Valeri è stata attrice, sì, ma anche autrice e scrittrice, dai teatri di Parigi al varietà popolare in bianco e nero. Senza mai perdere la leggerezza? Direte voi. Anche, certo. Soprattutto senza mai perdere la bravura. A rivederla oggi e a rileggere i suoi libri, l’arte di Franca Valeri non è invecchiata di un giorno a far da monito in questi tempi di revisionismo: la Storia va avanti, la sensibilità cambia, quelle brave sono brave per sempre. Indipendente e creativa senza essere femminista, e proprio per questo vero ideale a cui tendere per ogni donna che voglia ricalcarne umilmente le orme, verrebbe da pensare che andandosene via così la signora Valeri ci abbiamo voluto dire che possiamo essere padrone della nostra vita fino alla fine, autrici disincantate e libere del nostro destino, purché lo si faccia con una punta di perfidia e senza prendersi mai troppo sul serio.

 





[Fonte Wired.it]