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martedì, Set 10

È morto Robert Frank, uno dei grandi fotografi del Novecento


Morto uno dei più grandi fotografi del secolo scorso che soprattutto con la sua opera The Americans rivoluzionò il modo di intendere la fotografia

robert frank
(foto: Getty Images)

È morto all’età di 94 anni Robert Frank, uno dei più celebri e apprezzati maestri della fotografia del Ventesimo secolo. Nato nel 1924 in Svizzera, dove la famiglia di origini ebraiche si era rifugiata dalla Germania, Frank si dedicò alla fotografia fin da giovanissimo, anche per sfuggire al sentimento di oppressione che avvertiva durante la seconda guerra mondiale, e si trasferì proprio per motivi artistici negli Stati Uniti nel 1947, a soli 23 anni. Nonostante un’accoglienza all’inizio piuttosto fredda e la sua insofferenza per il conformismo dei photo editor dell’epoca, qui il fotografo trovò la sua patria d’elezione, lavorando inizialmente per magazine come Vogue e Fortune.

Fu The Americans, la sua opera pubblicata nel 1958 (prima in Francia e l’anno successivo negli Usa), a proiettare il suo nome nell’olimpo della fotocamera: a partire dal 1955, infatti, Frank girò in lungo e in largo ben 48 stati degli Stati Uniti, cercando di catturare l’essenza della sua popolazione, soprattutto quella più rurale ed emarginata. All’estetica fotografica dominante, che prediligeva composizioni ben illuminate e posate in modo classico, contrappose invece uno stile più scabro, sgranato, spesso scomposto, che restituisse in questo modo l’essenza, la solitudine e a volte la disperazione di certi scenari americani.

Accolto dapprima con scetticismo, The Americans divenne ben presto un’opera ritenuta rivoluzionaria nel modo di intendere la fotografia del Novecento, aiutata anche dall’accostamento e dall’apprezzamento del movimento Beat. Frank fu intatti molto legato ad autori come Allen Ginsberg e Jack Kerouac, il quale di lui scrisse: “Quella strana sensazione dell’America, quando il sole è caldo e la musica esce dai jukebox o da un funerale lì vicino, ecco ciò che Robert Frank ha catturato nelle sue fotografie magnifiche […] con agilità, mistero, genio, tristezza e uno strano riserbo di scene mai messe prima su pellicola“. Dopo The Americans, a Frank furono dedicate diverse mostre, mentre lui si dedicava al cinema, fra cui il documentario sui Rolling StonesCocksucker Blues (sua è anche la copertina del loro Exile on Main St). A partire dagli anni Settanta ritornò anche alla fotografia, veicolando spesso i suoi vari dolori privati, mentre negli ultimi decenni viveva isolato in Nuova Scozia, Canada.

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