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giovedì, Ago 06

È morto Sergio Zavoli, decano del giornalismo in Italia



Da Wired.it :

Il giornalista, scrittore e poeta aveva 96 anni ed è stato uno dei volti più rappresentativi della sua professione e della Rai. A lui si devono programmi come Tv7, Processo alla tappa o reportage d’inchiesta come La notte della Repubblica

(foto: Alberto Roveri/ Mondadori Portfolio/ Getty Images)

È stato uno dei padri nobili più importanti della Rai, di cui è stato prima radiocronista, poi il primo direttore del Gr di Radio 1 e infine presidente dall’80 all’86. Sergio Zavoli, morto il 5 agosto a Roma all’età di 96 anni, è uno dei giornalisti italiani più noti che ha contribuito a raccontare l’Italia dal secondo Dopoguerra fino agli anni ’90, un lungo periodo denso di cambiamenti culturali, sociali, politici ed economici. A lui si devono alcuni programmi che hanno fatto la storia della tv italiana come Processo alla tappa che, negli anni ’60, ha raccontato il Giro ad appassionati e non, Tv7, Az, Controcampo o le note inchieste televisive sui fatti della repubblica italiana come il ciclo di 18 puntate, La notte della Repubblica, che ha descritto attraverso testimonianze e ricostruzioni l’epoca stagista nel nostro paese.

Ma la vita di Zavoli è stata caratterizzata da un forte impegno politico. Da sempre legato al Partito socialista, soprattutto quello di ala riformista vicina a Pietro Nenni, è stato eletto senatore dal 2001 al 2013, prima nelle fila dei Democratici di sinistra, poi dell’Ulivo e infine del Partito democratico. Ed è proprio in quest’ultima fase che viene scelto come membro della Commissione di vigilanza della Rai, un periodo abbastanza burrascoso in aperto conflitto con i vertici democratici.

Zavoli si è confrontato anche con la poesia, scrivendo opere che hanno ottenuto consenso di critica e di pubblico come La parte in ombra, pubblicata nel 2009, in cui fa un esame della società civile contemporanea e di tutte le sue storture e contraddizioni. Curiosità ed eclettismo che gli sono stati riconosciuti quando l’Università di Roma Tor Vergata gli ha conferito honoris causa la laurea magistrale in Editoria, comunicazione multimediale e giornalismo. All’epoca lo scrittore e giornalista Edomondo Berselli osservò che più di un’onorificenza si trattava di “una tautologia” visto il ruolo di Zavoli nella storia del giornalismo italiano.

Romagnolo, nato a Ravenna ma riminese d’adozione (nel 1972 il Comune gli ha tributato la cittadinanza onoraria), è stato grande amico di un altro riminese illustre: Federico Fellini. Un’unione celebrata anche in un documentario, Zavoli racconta Fellini, uscito nelle sale nel 1965. Di lui, il giornalista diceva: “Ci raccontavamo le cose più disparate, anche nei sogni”.

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[Fonte Wired.it]