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È nello Spazio che l’Europa si gioca la partita per la difesa del suo futuro

da | Set 16, 2025 | Tecnologia


L’Europa si sente già in guerra, ma non si sente pronta per affrontarla. Per proteggere il proprio futuro, ha quindi deciso di investire nello Spazio e nella difesa. E la difesa, oggi, passa anche attraverso la tutela dei servizi cibernetici e legati al territorio extraterrestre. Basti pensare che, rispetto al 2024, i cosiddetti attacchi ibridi – come aggressioni e cyberattacchi a infrastrutture sensibili – nell’area dei paesi che fanno parte della Nato, l’Alleanza atlantica, sono aumentati del 60%. In Italia, poi, nei primi sei mesi del 2025 i cyberattacchi registrati sono stati oltre cinquemila.

In una simile situazione, la Commissione europea propone di investire 131 miliardi nel settore Spazio e difesa, inserendoli nella legge di bilancio 2028-2034. Fondi da aggiungere agli 800 miliardi del piano di riarmo Readiness2030, di cui fanno parte i 150 miliardi di prestiti del fondo Safe appena sbloccati e che 19 paesi europei dovranno destinare alla produzione artiglieria, droni, protezione delle risorse spaziali. Per l’Italia sono previsti circa 15 miliardi di euro.

Questi i dati e le preoccupazioni di cui si è discusso nell’ambito degli Stati generali della difesa, dello Spazio e della cybersecurity organizzati dalla Commissione e dal Parlamento europei insieme all’Agenzia spaziale europea (Esa). L’evento ha avuto luogo presso la sede dell’Esa a Frascati, il 12 settembre.

La concorrenza russa sulla cybersicurezza, quella cinese guarda allo Spazio

Se per l’Europa la minaccia più grave alla cybersicurezza è rappresentata dalla Russia, l’attore di primo piano nella sfida globale per il controllo e la difesa dello Spazio è la Cina. Secondo il direttore generale dell’Esa Josef Aschbacher, infatti, Pechino gioca “a un altro livello” rispetto all’Europa nella partita della capacità satellitare.

Alla luce di tutto ciò, dal palco di Frascati il commissario europeo per la Difesa e lo Spazio Andrius Kubilius traccia le azioni prioritarie per l’Ue: migliorare le capacità europee di osservazione e comunicazione spaziali tramite la realizzazione della costellazione satellitare Iris2; lanciare il progetto pubblico regolamentato Galileo, un servizio crittografato che ci tuteli da attacchi informatici e da interferenze sulle onde radio; investire nella protezione dei satelliti Ue, minacciati da detriti spaziali, tempeste solari e attacchi pianificati; aumentare la capacità di lancio di satelliti. A questo serviranno i miliardi messi sul piatto dalla Commissione.

E per difenderci meglio, come sempre, servono regole comuni

Se si vuole difendere lo Spazio, però, oltre ai fondi c’è bisogno di regole comuni. L’Ue, infatti, non è ancora dotata di un piano organico di norme sullo Spazio. Per questo è stato elaborato l’Eu space act, che vuole armonizzare le regole europee sulle attività spaziali. Nei prossimi mesi, Parlamento e Consiglio europeo discuteranno la norma.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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