Assomiglia a una formica, sia per l’aspetto che per il comportamento. È la nuova specie di ragno saltatore appena scoperta nella Riserva naturale orientata Pantalica, Valle dell’Anapo e Torrente Cava Grande, in provincia di Siracusa. A individuarla è stato un team di ricercatori del dipartimento di scienze dell’Università degli Studi Roma Tre, che ha battezzato la nuova specie con il nome scientifico Leptorchestes elisae, descrivendola in uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Fragmenta Entomologica.
La nuova specie
Lo studio, svolto nell’ambito del National Biodiversity Future Center (NBFC, PNRR), fa parte di un progetto iniziato nel 2022 nella riserva naturale orientata Pantalica, Valle dell’Anapo e Torrente Cava Grande. Effettuando campionamenti negli anni 2023 e 2024 e, successivamente, svolgendo le analisi morfologiche nel laboratorio di Entomologia e Parassitologia, i ricercatori si sono accorti che la nuova specie si distingue da quelle affini per alcuni dettagli morfologici degli organi riproduttori maschili e femminili, caratteri fondamentali per il riconoscimento delle specie. In particolare, il maschio presenta “un embolo corto e dritto e una piccolo apofisi tibiale non seghettata”, si legge nello studio, mentre la femmina presenta “un’incisura epiginale posteriore a forma di M e aperture copulatorie posizionate lateralmente”. Caratteristiche che distinguono questa nuova specie da quelle correlate, soprattutto da L. peresi, L. mutilloides e L. berolinensis.
Un ragno simile a una formica
Così come i ragni appartenenti al genere Leptorchestes, anche la nuova specie Leptorchestes elisae assomiglia alle formiche. “A giugno 2023, mentre ero impegnato in alcuni campionamenti entomologici a Pantalica insieme al mio collega Lorenzo Fortini notiamo dei ragni molto simili a formiche, sia nell’aspetto che nel comportamento”, ha raccontato Tommaso Fusco, tra gli autori dello studio. “Una volta tornato in laboratorio mi sono accorto che questi campioni avevano caratteristiche morfologiche atipiche rispetto ai ragni dello stesso genere e così abbiamo iniziato ad analizzarli più approfonditamente”. Questa somiglianza è riconducibile a ciò che gli esperti chiamano mirmecomorfismo. Questa particolare forma di mimetismo, spiegano gli autori, non è dovuto a una strategia messa in atto dai ragni per facilitare la predazione delle formiche, ma piuttosto per proteggersi meglio dall’attacco dei suoi predatori, soprattutto uccelli e rettili, vista la repellenza e aggressività delle formiche.
La straordinaria ricchezza del nostro territorio
Oltre a ricordare l’importanza ecologica dei ragni per la funzionalità degli ecosistemi terrestri, questi nuovi risultati sottolineano quanto ci sia ancora da scoprire. La nuova specie Leptorchestes elisae, infatti, è stata rinvenuta solo nella riserva siciliana di Pantalica, un’area ancora poco studiata dal punto di vista entomologico, ma che si sta rivelando ricca di biodiversità e potenzialmente fonte di nuove scoperte per la fauna mediterranea. “È importante ricordare che il primo passo per conservare la biodiversità è conoscerla”, ha concluso l’autore Andrea Di Giulio. “Così come per la recente descrizione della nuova specie d’ape, Andrena culucciae, individuata dal nostro team, anche la scoperta di questa nuova specie di ragno conferma l’importanza della formazione di nuovi giovani tassonomi in grado di riconoscere e valorizzare la biodiversità, una competenza che ha visto l’Italia leader a livello mondiale in passato, ma che ora purtroppo si sta perdendo a causa del cambiamento delle priorità di investimento che penalizzano fortemente la ricerca di base”.




