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venerdì, Giu 12

Ecco i primi anticorpi monoclonali sintetici efficaci contro il coronavirus



Da Wired.it :

Funzionano in vitro su cellule di mammifero: ora è necessario produrre abbastanza dosi per i primi test sull’essere umano, ma la strategia sembra promettente

coronavirus
(immagine: Getty Images)

Una collaborazione internazionale, coordinata dall’Università di Toronto (Canada) e che vede la partecipazione dei team dell’università di Tor Vergata, di Torino e degli Istituti Spallanzani e Neuromed, ha disegnato i primi anticorpi monoclonali sintetici efficaci contro il coronavirus Sars-Cov-2. Nello studio, disponibile in preprint su bioRxiv, i ricercatori mostrano come tre delle molecole identificate si leghino alla proteina spike del virus modificandone la struttura in colture di cellule di mammifero. Evidenze, queste, che fanno ben sperare nello sviluppo di un trattamento contro Covid-19 in tempi rapidi.

Questi anticorpi sintetici sono molecole che sono state disegnate al computer attingendo all’archivio della banca dati di anticorpi ricombinanti canadese Trac (Toronto Recombinanti Antibody Center) e i test in vitro sono stati condotti sia dall’Università di St Louis negli Stati Uniti sia dall’Istituto Spallanzani in Italia.

Queste molecole – ha spiegato all’Adnkronos Giuseppe Novelli, genetista dell’Università di Tor Vergata e tra gli autori della ricerca – sono sì sintetiche ma di derivazione umana e hanno dimostrato di legarsi in modo specifico alla proteina spike del nuovo coronavirus e di modificarla interferendo in modo molto efficace con la capacità del patogeno di infettare. In sostanza è come se piegassero la chiave che il virus usa per aprire la porta di accesso alle cellule.

Proprio perché umani, ha aggiunto il ricercatore, “dovrebbero essere ben tollerati, e avere un’emivita serica abbastanza lunga. Potrebbero essere usati sia in profilassi che in terapia”.

I dati della sperimentazione in vitro degli anticorpi monoclonali sintetici, secondo gli esperti, sono una conferma del fatto che la strategia di fornire un’immunità passiva contro il virus (con questo approccio infatti non si induce l’organismo a produrre in modo attivo anticorpi, come invece fa un vaccino) funziona bene ed è pronta per passare alla fase successiva, quella della sperimentazione sull’essere umano.

“Questi anticorpi ora sono pronti per la sperimentazione clinica e sarebbe davvero importante poterla effettuare anche in Italia”, ha commentato Maria Capobianchi dell’Istituto Spallanzani. “Potremmo avere in tempi rapidi un’arma specifica anti-Covid in attesa del vaccino.

Se si troverà un accordo con un’azienda farmaceutica per produrre abbastanza dosi, i test clinici potrebbero iniziare nel giro di qualche mese. “Ci sono già trattative in corso per valutare tempi e costi”, ha concluso Novelli.

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[Fonte Wired.it]