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mercoledì, Ott 02

Ecco i primi scienziati dello Human Technopole


Scelti tra oltre 150 candidati, un’età media di 43,4 anni, avranno il compito di dare forma ai centri di genomica, biologia computazionale, neurogenomica e biologia strutturale.

Sono stati selezionati i primi sette scienziati che lavoreranno all’interno di Human Technopole. Saranno loro ad avviare le attività dei centri di ricerca dedicati alla genomica, alla biologia computazionale, alla neurogenomica e alla biologia strutturale. Ad annunciarlo, in una nota, è lo stesso istituto per le scienze della vita. Continua così a prendere forma la realtà che occuperà una parte degli spazi di Expo Milano 2015.

A guidare il centro di genomica sarà Piero Carninci, oggi vicedirettore del centro Riken per le scienze mediche integrative di Yokohama in Giappone. A Milano si occuperà dei meccanismi che governano l’espressione genica.

Il centro di biologia strutturale è stato invece affidato ad Alessandro Vannini, attualmente vicedirettore della divisione di biologia strutturale dell’Institute of Cancer Research di Londra. Il suo lavoro riguarderà lo studio delle macromolecole e della loro organizzazione all’interno delle cellule, con l’obiettivo di comprenderne il funzionamento.

Ad affiancare Vannini ci sarà Gaia Pigino, oggi responsabile di un gruppo di ricerca al Max Plank Institute of Molecular Cell Biology and Genetics di Dresda, in Germania.

A capo del centro di neurogenomica ecco Giuseppe Testa, professore ordinario al dipartimento di Oncologia ed Ematologia dell’Università degli Studi di Milano. Il suo laboratorio si occuperà dei meccanismi molecolari alla base delle disabilità intellettive e dell’autismo.

All’interno della stessa struttura lavorerà Nereo Kalebic, croato, anche lui oggi in forza al Max Plank di Dresda. A Milano si occuperà di studiare i meccanismi molecolari alla base dello sviluppo del cervello, con un’attenzione particolare ai processi biologici coinvolti nei disturbi dello sviluppo neurologico.

Il centro di biologia computazionale potrà contare su Francesco Iorio, oggi impegnato al Wellcome Sanger Institute. Il suo lavoro riguarderà lo sviluppo di metodi analitici per la farmaco-genomica, la scoperta di target terapeutici e il riposizionamento dei farmaci. Inizialmente si concentrerà sul cancro, quindi passerà ad occuparsi di malattie rare e disturbi neurodegenerativi.

Nello stesso centro opererà anche l’austriaco Florian Jug, anche lui oggi in forza al Max Planck Institute di Dresda. Esperto di analisi di immagini, ha contribuito in maniera significativa a migliorare la qualità di quelle ottenute con la microscopia ottica ed elettronica tramite l’apprendimento automatico.

Scelti attraverso una procedura di selezione internazionale tra oltre 150 candidati, un’età media di 43,4 anni, per molti di loro quella milanese sarà la prima esperienza di ricerca in Italia. Come sottolinea il direttore della Fondazione Human Technopole Iain Mattaj, la loro nomina rappresenta “un importante passo in avanti. Le loro attività inizieranno da subito e contiamo di poter annunciare a breve un numero limitato di reclutamenti aggiuntivi”.

Vannini, Testa e Iorio sono già al lavoro, mentre gli altri loro colleghi rimarranno ancora per qualche mese nelle sedi attuali, operando come scientific advisors per l’istituto meneghino. Nell’autunno del prossimo anno saranno invece pronti i primi laboratori sperimentali di Human Technopole, altro tassello per la trasformazione dell’ex area Expo in un centro di ricerca sulle scienze della vita.

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