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Ecco il calamaro vampiro, mollusco abissale e fossile vivente che ci ha fatto scoprire con il suo genoma le antiche origini dei polpi

by | Dic 1, 2025 | Tecnologia


Il genoma del calamaro vampiro, un mollusco abissale che non è ovviamente un vampiro ma neanche un vero calamaro, ci ha appena svelato le misteriose origini evolutive di polpi, calamari e seppie, prima che queste affascinanti creature si separassero tutte circa 300 milioni di anni fa. A decofidicarlo è stato un team di ricercatori della dell’Università di Vienna (Austria), del National Institute of Technology (Wakayama) College e dell’Università di Shimane, secondo cui appunto il calamaro vampiro avrebbe conservato parti di un’antica organizzazione cromosomica simile a quella dei calamari, rivelando così che l’antenato comune di polpi e calamari era più simile ai calamari di quanto pensavamo. Lo studio è stato pubblicato su iScience.

Il calamaro vampiro

Chiamato ufficialmente Vampyroteuthis infernalis, il calamaro vampiro è una creatura abissale che vive a profondità comprese tra i 600 metri e i 1200 metri. Sebbene si nutra di detriti organici, e non di sangue, il suo nome si deve ai suoi grandi occhi che possono apparire rossi e la membrana nera simile a un mantello che unisce i suoi tentacoli. Classificato tra i polpi per le sue otto braccia, ma con caratteristiche anche di calamari e seppie, da un punto di vista genetico viene considerato un “fossile vivente”, in quanto i suoi cromosomi mostrano una struttura antica che conserva caratteristiche chiave del suo passato evolutivo.

Esemplare di calamaro vampiro

Esemplare di calamaro vampiro (Credit: Steven Haddock_MBARI)

Il più grande genoma dei cefalopodi

Nel nuovo studio, infatti, i ricercatori sono riusciti a decodificare il suo genoma, scoprendone le enormi dimensioni: contando più di 11 miliardi di paia di basi, è circa 4 volte più grande del nostro genoma, e il più grande genoma di cefalopode mai analizzato fino ad oggi. Dalle successive analisi, il team ha così ricostruito un capitolo chiave nell’evoluzione dei cefalopodi, mostrando che i calamari, polpi e seppie moderni si sono divisi più di 300 milioni di anni fa in due linee principali: i Decapodiformes a dieci braccia (calamari e seppie) e gli Octopodiformes a otto braccia (polpi e il calamaro vampiro). “Il calamaro vampiro si trova proprio all’interfaccia tra polpi e calamari”, ha spiegato il co-autore Oleg Simakov. “Il suo genoma rivela profondi segreti evolutivi su come due linee evolutive sorprendentemente diverse possano emergere da un antenato comune”.

Le antiche origini del polpo

In particolare, i ricercatori hanno scoperto che il calamaro vampiro ha conservato alcune caratteristiche genetiche dei decapodiformi, mentre i polpi, che all’inizio della loro storia evolutiva presentavano un’organizzazione cromosomica simile a quella dei calamari, hanno invece subito ampie fusioni e riarrangiamenti degli elementi cromosomici, in un processo genetico irreversibile chiamato fusion-with-mixing (Fwm), che potrebbe aver contribuito a determinare gli adattamenti specializzati di cui sono provvisti gli esemplari moderni. “Sebbene sia classificato come polpo, il calamaro vampiro conserva un patrimonio genetico che precede entrambe le linee evolutive”, aggiunge Emese Tóth, tra gli autori dello studio. “Ci offre uno sguardo diretto alle prime fasi dell’evoluzione dei cefalopodi.”



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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