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venerdì, Lug 31

Ecco il miglior luogo sulla Terra da cui osservare il cielo notturno



Da Wired.it :

La Dome A in Antartide è il luogo ideale sulla Terra dove posizionare un telescopio per l’osservazione dello Spazio: la turbolenza atmosferica sarebbe minima e garantirebbe prestazioni equivalenti a quelle degli attuali telescopi spaziali

cielo
(foto: Getty Images)

A circa 1200 chilometri dall’oceano in mezzo all’Antartide, su un altipiano a 4mila metri sul livello del mare si trova un luogo magico per gli astronomi. Si chiama Dome A e secondo un team della University of British Columbia qui ci sono le condizioni migliori per osservare lo Spazio dalla Terra: non solo assenza di inquinamento luminoso e di interferenze dei satelliti, ma anche minima turbolenza atmosferica. C’è solo un ostacolo: le temperature possono raggiungere i -90°C.

Turbolenza atmosferica

I telescopi astronomici sulla Terra non sono posizionati a caso. Si trovano in punti del pianeta che consentono la miglior osservazione possibile. E non è solo per il buio. Ci sono altri fattori che influenzano l’osservazione, per esempio l’interferenza dei satelliti.

Ma l’incubo degli astronomi è un altro e si chiama turbolenza atmosferica: nello strato più basso dell’atmosfera le masse d’aria si muovono determinando variazioni di densità e quindi dell’indice di rifrazione della luce. Il risultato è che l’immagine dei corpi celesti non è stabile: l‘intensità della luce fluttua e le dimensioni apparenti dell’oggetto cambiano. Ecco perché ci sembra che le stelle pulsino.

Diminuire la deformazione

Non c’è molto che si possa fare contro la turbolenza atmosferica. La soluzione è trovare luoghi del pianeta adatti e abbastanza in alto, dove lo strato più basso dell’atmosfera è più sottile, dove quindi la turbolenza sarà minima.

Un esempio è l’osservatorio del Paranal che si trova nel deserto dell’Atacama in Cile. Qui la seeing, la deformazione dell’immagine dovuta alle turbolenze, è di 0,66 secondi d’arco, e in nottate particolarmente limpide può persino dimezzarsi.

Nella Dome C, in Antartide, la seeing è ancora più bassa, tra 0,23 e 0,36 secondi d’arco.

Dome A, il luogo ideale per un telescopio terrestre

I ricercatori della University of British Columbia però credono di aver trovato un luogo ancora migliore: la Dome A, sempre in Antartide.
Gli scienziati hanno piantato le proprie apparecchiature a -75°C per sette mesi, nella Kunlun Station (un avamposto di ricerca cinese), e hanno misurato una seeing di appena 0,13 secondi d’arco.

“Dopo un decennio di prove indirette e di ragionamenti teorici, abbiamo finalmente una prova di osservazione diretta delle straordinarie condizioni della Dome A”, ha commentato l’astronomo Michael Ashley, tra gli autori dello studio. Un telescopio ottico o infrarosso al suolo qui posizionato surclasserebbe le prestazioni di un suo analogo in qualsiasi altra parte del mondo, sostengono gli esperti, ottenendo immagini più nitide e riuscendo a individuare anche segnali più deboli.

Però c’è un problema non trascurabile. Sulla Dome A fa parecchio, parecchio freddo (fino a -90°C). La tecnologia attuale potrebbe reggere a simili temperature per lungo tempo? I ricercatori sono ottimisti: superare questo ostacolo consentirebbe di vedere lo Spazio dalla Terra più chiaramente, fino al 12% in più. E considerando che telescopi al suolo all’avanguardia sarebbero comunque più convenienti dei telescopi spaziali (come Hubble o il James Webb Space Telescope, che costano tanto e durano meno) e competitivi dal punto di vista scientifico, forse ne vale la pena.

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[Fonte Wired.it]