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giovedì, Nov 11

Ecco Monsters & co. in versione inedita: un corto muto in bianco e nero



Da Wired.it :

Monsters & co. è una delle saghe d’animazione più di successo in casa Pixar: dopo il debutto del primo film nel 2001 (intitolato in originale Monsters, Inc.), accolto da un grandissimo favore del pubblico, abbiamo dovuto aspettare il 2013 per vedere Monsters University, il prequel che raccontava le origini dei personaggi più noti, mentre più di recente su Disney+ ha fatto il suo debutto la serie animata sequel Monsters at Work. Ma la popolarità di questo franchise è tale che la stessa Pixar continua a giocare con le sue potenzialità espressive. In questi giorni è stato caricato su YouTube un corto della serie Pixar Remix che prende le mosse proprio da questo titolo ma proponendolo in una versione decisamente inedita:

Riprendendo lo stile dei film muti di inizio Novecento, infatti, vediamo i protagonisti Mike e Sulley intenti nella raccolta delle urla dei bambini che – paradossalmente – non possiamo sentire. In una trama che riassume al minimo quella del film originale, vediamo però anche l’incontro di Sulley con la piccola Boo, i piani malefici di Randy e Waternoose ma anche la scoperta finale secondo la quale le risate dei bimbi producono ancora più energia di quanto non facessero le loro grida spaventate. Il tutto è movimentato da musichette che ricordando le pellicole d’avventura degli anni Trenta, con quelle immagini seppiate tipiche dello Scare-o-scope (un gioco di parole su tecniche di ripresa come il Cinemascope) e da cartelli che ci guidano attraverso la storia o fanno parlare i vari personaggi.

A colpire è il fatto che una storia come Monsters & co. funzioni ed emozioni anche in questa nuova veste, a dimostrazione della forza di questi racconti animati. Siamo di fronte in questo caso al quarto esperimento della serie Pixar Remix, inaugurata nell’aprile 2020: in precedenza, infatti, un film come Wall-E era stato riproposto utilizzano la grafica 16-bit dei primi videogiochi, mentre Up era stato rifatto ispirandosi all’animazione giapponese; infine, prima di questo, l’avventura automobilistica di Cars era stata resa in una specie di musical dai disegni vagamente infantili.



[Fonte Wired.it]