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La lotta contro la criminalità all’interno delle carceri ecuadoriane ha assunto un nuovo volto grazie all’accordo firmato tra il ministero dell’Interno, quello delle Telecomunicazioni e l’Agenzia di regolazione e controllo delle telecomunicazioni. Lo scopo è chiaro: disattivare i servizi di telecomunicazione utilizzati dai detenuti per coordinare attività criminali.

La ministra degli Interni, Mónica Palencia, ha sottolineato che questa iniziativa è fondamentale per impedire alle prigioni di diventare centri di comando della criminalità organizzata, dove le telecomunicazioni favoriscono la pianificazione di reati come il traffico di droga e gli omicidi su commissione. Con la firma di questo accordo, il governo cerca di smantellare queste reti criminali e ristabilire l’ordine all’interno dei penitenziari, che attualmente sono militarizzati.

Nonostante gli sforzi dell’esecutivo e la proroga dello stato di emergenza, le carceri ecuadoriane rimangono un ambiente ad alto rischio dove le gang detengono potere e influenze. La crisi penitenziaria, causata dal sovraffollamento e dalla mancanza di controlli efficaci, rappresenta una sfida significativa per il sistema di sicurezza e giustizia del Paese sudamericano.

In questo contesto, la firma di questo accordo rappresenta una mossa audace per affrontare un problema diffuso e radicato. Il governo è determinato a mettere fine alla comunicazione illegale all’interno delle carceri e a ripristinare la legge e l’ordine. Una nuova era di controllo e sicurezza sta per iniziare, e le autorità sono pronte a guidare il cambiamento.

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