L’effetto Fata Morgana prende il nome proprio dal personaggio iconico, incantatrice dai grandi poteri magici. In alcune versioni del mito, Morgana vive in Sicilia, in un castello magico che fluttua sopra l’Etna: proprio per questo il nome della fata è legato a doppio filo a quello di un’illusione ottica spesso visibile proprio nello stretto di Messina, chiamata per l’appunto effetto fata Morgana.
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Cos’è l’effetto Fata Morgana
L’effetto Fata Morgana è un fenomeno ottico complesso, una forma di miraggio superiore (ossia in cui l’oggetto appare al di sopra della sua posizione reale) che si manifesta come una stretta fascia visibile appena sopra la linea dell’orizzonte, spesso dalla struttura intricata che mostra immagini non chiare né definite. L’osservatore percepisce una serie di immagini sovrapposte, alcune dritte e altre capovolte, che creano un effetto quasi architettonico e in continuo mutamento: è una sorta di edificio di luce che si può presentare solo in condizioni atmosferiche molto particolari.
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La fisica del fenomeno
Tutto ciò che vediamo lì fuori è luce. Il nostro apparato visivo si limita a ricevere i fotoni riflessi dagli oggetti, siano essi vicini o lontani. Dalla sorgente ai nostri occhi però, i fotoni compiono un percorso a ostacoli tra masse di umidità, atmosfera e pulviscolo in atmosfera, che può deviare la loro traiettoria, facendoci arrivare un’immagine distorta. Proprio questo è il caso dell’effetto Fata Morgana. La Fata Morgana si presenta in casi di inversione termica: l’acqua del mare o una distesa di ghiaccio fredda, per esempio in inverno, lo strato di atmosfera a contatto con la superficie freddo a sua volta e poi uno strato atmosferico più caldo soprastante. La trasmissione della luce attraverso il gas atmosferico avviene in maniera diversa a seconda delle condizioni di temperatura e pressione, e per questo motivo l’immagine di oggetti lontani che passi attraverso questa inversione termica può apparire distorta. Tecnicamente si crea un cosiddetto condotto atmosferico che agisce come una lente, distorcendo e invertendo l’immagine di oggetti distanti, come isole, scogliere, navi o persino la banchisa polare.