Seleziona una pagina
venerdì, Feb 12

Electric Days Digital: la mobilità sostenibile nella città del futuro



Da Wired.it :

Dalla città arcipelago alla necessità di spazi per la ricarica delle auto elettriche di chi abita nei centri urbani: la mobilità sostenibile secondo Stefano Boeri e Robert Llewellyn

Il giorno di chiusura degli Electric Days Digital è l’occasione per abbinare il tema della mobilità sostenibile a quello delle città e della natura. Abbiamo ascoltato le voci di due personaggi molto diversi per formazione e retaggio culturale: da Milano l’architetto e urbanista Stefano Boeri, dall’Inghilterra il conduttore e attore Robert Llewellyn fondatore di Fully Charged, trai primi canali web e video a parlare di mobilità elettrica.

Secondo Stefano Boeri, siamo al capolinea del vecchio modo di funzionare delle città. La pandemia con la frantumazione della tripartizione del tempo delle persone (lavoro, residenza, tempo libero) ha spazzato via gli epicentri delle città costituiti dalle stazioni, dai centri commerciali, dalle fiere e dagli stadi. Oggi la città inizia a delinearsi sempre di più come un arcipelago costituito da tante isole. Quartieri come piccoli borghi con una propria autonomia capaci di garantire senza alcuna congestione di traffico e di persone l’autosufficienza di chi le abita e ci lavora. Al loro interno una mobilità sostenibile che deve essere dolce e leggera; ciclabile e naturalmente elettrica.

In Inghilterra e negli Stati Uniti, afferma Robert Llewellyn, i first mover di questa mobilità sono i corrieri e le aziende di distribuzione dei beni che hanno svoltato a 180° su furgoncini elettrici ed elettrificati. Il conduttore inglese conferma che gli incentivi stanno spingendo la transizione alla mobilità elettrica dei privati. Ma afferma anche che il vero cambio di rotta ci sarà quando il governo darà la possibilità di ricaricare la propria auto anche a chi abita nei condomini senza un parcheggio di proprietà. E sottolinea anche che lo stesso baluardo della proprietà dell’auto dovrà cambiare. È da sconsiderati pensare che tutte le auto con motore endotermico vengano sostituite da quelle a batteria. Si deve interrompere la consuetudine di lasciare ferma un’auto per il 95 per cento del suo tempo.

Stefano Boeri abbraccia questa tesi e pone inoltre l’attenzione sul concetto della proprietà della vettura come auto-rappresentazione della persona nei confronti degli altri. La condivisione del vettore di trasporto e il car sharing lanciano una nuova sfida ai costruttori: progettare soluzioni che personalizzino il vettore a seconda della persona che lo sta utilizzando.

Ovviamente Robert Llewellyn è convinto che la mobilità del futuro non potrà che essere elettrica. Tesi che le stesse case automobilistiche hanno recepito. L’alto costo delle auto elettriche lo dimostra. Se non ci fosse questo delta di costo importante tra auto a combustione e auto elettrica –costo non spiegabile con il prezzo modesto delle batterie– ci sarebbe uno spostamento di massa su questa seconda possibilità che metterebbe a rischio tutto la filiera dell’automotive. Ecco perché lo stesso Llewellyn reputa che l’ingresso nel mercato Europeo delle case automobilistiche cinesi, con auto di buona fattura a prezzi molto competitivi, darà uno scossone, in termini temporali, a tutto il mercato dell’auto.

In questo contesto ultra fast, l’architetto Stefano Boeri riporta l’attenzione su di un tema molto spesso lasciato in ombra, l’etica. Nell’enciclica Laudato sì, Papa Francesco afferma che il tempo è più importante dello spazio perché è la necessaria misura delle trasformazioni e della disponibilità che ognuno di noi deve avere per capire la responsabilità delle proprie azioni. Azioni a lungo termine ed etica sono strettamente collegate. Non si ragiona mai sui tempi, sugli effetti collaterali a lungo termine. Ma nei temi ambientali ciò è fondamentale. Un’etica che, secondo il fondatore di Fully Charged, dovrà in qualche modo intervenire anche sulla gestione dei dati legati alle auto elettriche che come smartphone raccolgono una quantità enorme di dati.

Potrebbe interessarti anche





[Fonte Wired.it]