Per anni Emmanuel Macron ha parlato del sogno di vedere un gigante dell’intelligenza artificiale sorgere in Francia. La rivoluzione dell’intelligenza artificiale sta arrivando, ha dichiarato il presidente francese a Wired US nel 2018, e “voglio farne parte“. Dopo quell’intervista, Macron si è impegnato a fondo per trasformare la Francia in una nazione di startup, sede di aziende in grado di sfidare i colossi americani e cinesi. Poi, nell’aprile del 2023, la risposta alle sue ambizioni si è materializzata grazie all’imprenditore Arthur Mensch e alla fondazione della sua azienda, Mistral AI.
Il sogno di un campione francese dell’AI
Il rivale di ChatGPT sviluppato da Mistral, Le Chat, è stato accolto con aspettative altissime al momento del lancio nel febbraio 2024, e non ci è voluto molto prima che iniziassero a circolare i paragoni tra Mensch e il numero uno di OpenAI Sam Altman. I due amministratori delegati sono entrambi trentenni. Sia OpenAI che Mistral sono sostenute da Microsoft. E proprio come Altman, anche Mensch è stato in grado di raccogliere grandi capitali (anche se la valutazione di Mistral, pari a 6 miliardi di dollari, era molto inferiore rispetto agli 80 miliardi di OpenAI). Per Macron, Mistral era un simbolo del genio francese e il presidente ha iniziato a parlare del suo paese come di un leader dell’AI in attesa di attesa di esplodere.
L’ottimismo si è rivelato contagioso. Le aziende francesi nel campo dell’AI generativa hanno raccolto 2,3 miliardi di dollari di finanziamenti negli ultimi dieci anni, più di tutti i loro concorrenti europei, stando a un rapporto di giugno della società di venture capital Accel. Le startup parigine davano l’impressione che l’industria dell’AI transalpina fosse inarrestabile.
Ma quando all’inizio del mese Macron ha indetto elezioni legislative anticipate in risposta alla netta sconfitta riportata alle europee, il settore dell’AI ha subito iniziato a temere che i progressi degli ultimi sette anni potessero andare perduti, grazie a promesse elettorali che avrebbero potuto avere un effetto a catena sulla loro pipeline di talenti, oltre a mettere il turbo alle tasse.
Domenica gli elettori francesi voteranno al primo turno per il rinnovo dell’Assemblea nazionale. I sondaggi prevedono una corsa a due tra l’estrema destra anti-immigrazione e una coalizione che include una sinistra dura e anticapitalista, con l’alleanza centrista di Macron al terzo posto che fatica a recuperare terreno.
L’ansia per il futuro dell’AI francese
“Viste le due opzioni in testa ai sondaggi, potremmo fare un grosso passo indietro, il che è abbastanza spaventoso e scoraggiante – afferma Roxanne Varza, direttrice del campus parigino di startup Station F, lanciato dal miliardario Xavier Niel (alleato di Macron) –. Stiamo cercando di far finta che non stia accadendo, ma ne stiamo parlando tutti e la discussione purtroppo verte sempre, su quale sia il male minore“.