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Elezioni in Ucraina, ci sono le condizioni per indirle?

da | Mar 8, 2025 | Tecnologia


Il dibattito sulle elezioni ha diviso l’Occidente. Da un lato, c’è chi sostiene che votare sia un diritto sacrosanto, anche in tempo di guerra. Dopotutto, gli Stati Uniti hanno tenuto elezioni durante la Seconda Guerra Mondiale, e paesi come Israele lo fanno regolarmente. Dall’altro lato, molti esperti e media occidentali temono che le elezioni possano essere manipolate dalla Russia o portare al potere un candidato “filo-Putin”.

Il conduttore televisivo britannico Piers Morgan ha definito l’idea di elezioni in tempo di guerra “ridicola”, mentre il giornalista statunitense Aaron Rupar su Twitter ha parlato di “logica folle”. Jim Sciutto, della CNN, ha addirittura ipotizzato che il Cremlino potrebbe tentare di assassinare Zelensky durante il voto. Insomma, le elezioni, invece di essere un simbolo di democrazia, sono diventate una potenziale minaccia.

Riflette il giornalista e analista politico Branko Marketic: “È difficile credere che ci venga detto di trattare un sondaggio in tempo di guerra come la misura oggettiva e autentica dell’opinione ucraina, ma che [dall’altra parte] lasciare che l’intera popolazione esprima la propria volontà tramite voto segreto sia impossibile”.

Secondo critici ucraini dell’opposizione, come il blogger Anatolij Sharij o l’ex consigliere di Zelensky e podcaster ora diventato suo acerrimo nemico, Oleksiy Arestovych, il presidente ha comunque i “giorni contati”. Secondo queste voci, il presidente ha centralizzato troppo il potere, sospeso partiti di opposizione e limitato la libertà dei media.

Interferenze russe

Interferenze russe nelle elezioni si sono già verificate nel 2004, durante la Rivoluzione Arancione, quando Mosca tentò di manipolare il voto. Nel 2019, Zelensky stesso fu accusato di essere “filo-russo” durante la sua campagna elettorale e anche dopo. Oggi, però, per alcuni atlantisti è inaccettabile che un candidato “pro-pace” possa vincere le elezioni, magari con il sostegno di una popolazione esausta della guerra.

È indubbio che la Russia sta utilizzando la tesi secondo cui Zelensky sarebbe illegittimo per screditare il governo ucraino, e negoziare con Trump saltandolo a piè pari. Non è un caso che durante la sua intervista con il giornalista Pavel Zarubin, il 24 febbraio, Putin abbia definito Zelensky una “figura tossica” e sostenuto che il suo indice di gradimento sia attualmente “due volte inferiore” a quello di Valerii Zaluzhny, ex comandante dell’esercito ucraino dato da molti come possibile contendente politico.

Eppure, secondo l’ex portavoce di Zelensky, Iuliia Mendel, che adesso fa la giornalista, la questione della legittimità non è da prendere sotto gamba: per quanto a lungo Zelensky potrà rispondere alle accuse di autoritarismo stando al potere senza elezioni? Alla fine, la domanda è: cosa conta di più, la democrazia o la stabilità? L’Ucraina si trova in una situazione senza precedenti, e non ci sono risposte facili.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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