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martedì, Gen 24

Elezioni regionali Lombardia: i programmi dei candidati sull’agricoltura



Da Wired.it :

La Lombardia è la prima regione agricola d’Italia, con attività che coprono il 69% del territorio. A dirlo sono i dati dell’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano. Secondo i numeri contenuti nell’Annuario dell’agricoltura italiana 2019, realizzato dal Consiglio per la ricerca in agricoltura (Crea), la produzione agricola lombarda valeva 7,7 miliardi di euro sui 57 miliardi totali a livello nazionale. In questo quadro i programmi dei candidati alle prossime elezioni regionali lombarde del 12 e 13 febbraio per questo importante comparto dell’economia del territorio diventano non trascurabili. Leggendo i piani di governo si va dallo sviluppo di un’agricoltura 4.0 fino alle forme di tutela e sostegno al reddito per quelle imprese che stanno registrando, tra pandemie, guerre ed eventi atmosferici estremi, molte difficoltà ad andare avanti.

Vediamo nel dettaglio le proposte dei candidati sul fronte agricolo: 

  1. Attilio Fontana per la coalizione di centrodestra
  2. Pierfrancesco Majorino con il centrosinistra e il M5s
  3. Letizia Moratti con il Terzo polo
  4. Unione popolare con Mara Ghidorzi
Palazzo Lombardia, sede di Regione Lombardia

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Attilio Fontana per la coalizione di centrodestra

Nel programma del candidato della coalizione di centrodestra, Attilio Fontana (attuale governatore in carica), per la sezione dedicata all’agricoltura si punta molto all’“attivazione di misure che favoriscano la ricerca e l’innovazione tecnologica di produzione, di organizzazione, di prodotto e di processo”, oltre al sostegno alla sovranità alimentare e alla produzione locale, contrastando lo spreco alimentare, valorizzando la promozione delle eccellenze agroalimentari del Made in Lombardy e in particolar modo le piccole e storiche realtà di qualità”

Agricoltura che deve essere legata a doppio filo anche al tema “della riduzione del consumo di suolo e alla salvaguardia della biodiversità rurale, forestale, naturale, attraverso lo sviluppo di strategie e normative regionali di gestione, programmazione e di incentivazione, quali lo sviluppo locale integrato e il sostegno all’agricoltura di montagna, la pianificazione e gestione forestale e delle aree protette regionali”. Fontana parla poi anche di “sostegno all’export agroalimentare” e di “semplificazione e riduzione della burocrazia per rendere ancora più semplice la vita alle imprese agricole” oltre alla “tutela del reddito degli agricoltori”.

Pierfrancesco Majorino con il centrosinistra e il M5s

Il candidato per la coalizione di centrosinistra e per il Movimento5 Stelle, Pierfrancesco Majorino, nella sezione del suo programma dedicata all’agricoltura si concentra molto sulla semplificazione burocratica: “Al fine di rafforzare il sistema agroalimentare lombardo, fatto di eccellenze e prodotti ad elevato valore aggiunto a livello economico e nutrizionale, lavoreremo sulla semplificazione burocratica, con particolare attenzione alla velocizzazione dei pagamenti della nuova Politica Agricola Comune che entrerà in vigore nel 2023, garantendo meccanismi di sostegno al reddito e promuovendo sinergie sempre più strette tra ricerca, impresa e politica per favorire l’innovazione. Un aspetto che l’ex assessore alle politiche sociali del Comune di Milano sottolinea è inoltre la promozione di “progetti per il benessere animale e confronto con gli allevatori su questa grande necessità”.

Da sinistra: Letizia Moratti, Attilio Fontana, Pierfrancesco Majorino e Mara Ghidorzi

Alle prossime elezioni regionali lombarde del 12 e 13 febbraio i candidati in corsa per la guida del Pirellone sono quattro: Attilio Fontana per il centrodestra, Pierfrancesco Majorino per il centrosinistra e il M5s, Letizia Moratti, appoggiata dal Terzo Polo e Mara Ghidorzi per Unione Popolare

Letizia Moratti con il Terzo polo

Letizia Moratti, candidata alle prossime elezioni con una sua lista civica e l’appoggio del Terzo polo, nel suo piano di governo per l’agricoltura lombarda spiega di volere mettere a terra “un piano per il rafforzamento delle filiere agricole e la digitalizzazione, con un occhio di riguardo anche all’ambiente “per una migliore gestione delle emissioni riconducibili all’agricoltura”. Tra le proposte anche un rafforzamento delle misure di biosicurezza negli allevamenti contro malattie come “la peste suina e l’influenza aviaria”, oltre allo sviluppo del carbon farming, ovvero una pratica di sequestro del carbonio nel settore che può essere usato come sostegno al reddito per le aziende agricole. Moratti parla anche di adesione a sistemi assicurativi contro danni da avversità, “valorizzazione dei terreni incolti con l’impianto di nuove produzioni agricole” e interventi con un “piano di studi sull’acidificazione dei reflui (in stalla o nelle successive fasi di stoccaggio e distribuzione)” per abbattere le emissioni.

Unione popolare con Mara Ghidorzi

La candidata per Unione popolare nel suo programma elencato sul sito del partito, al punto 20 indica genericamente la volontà di creare una “politica agricola”. Nei paragrafi che parlano di tutela del territorio, si fa riferimento al fatto che “la pianura padana, territorio che più contribuisce alla produzione agricola in Italia, è una delle aree più inquinate d’Europa.



[Fonte Wired.it]