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Un nuovo studio condotto dal Center for Countering Digital Hate, un’organizzazione no-profit britannica, ha svelato che Elon Musk ha condiviso informazioni fuorvianti riguardo alle elezioni americane e alla campagna presidenziale dei democratici in almeno 50 post sul social X.

Secondo quanto riportato da Engadget, Imran Ahmed, Ceo del centro, ha sottolineato che la mancanza di verifica dei fatti evidenzia il fallimento dei tentativi di Musk nel contrastare la diffusione di notizie false, aumentando così il rischio di incitamento alla violenza nella vita reale. Il rapporto ha individuato 50 post pubblicati sull’account X di Musk tra il 1 gennaio e il 31 luglio di quest’anno, contenenti affermazioni sulle elezioni smentite da verificatori indipendenti.

I post includono accuse ai democratici di aver manipolato i voti attraverso l’importazione di elettori e la promozione di teorie complottiste sul sistema elettorale americano. Ad esempio, Politifact ha smentito l’affermazione di Musk riguardante l’uscita di 3,6 milioni di immigrati dagli Stati Uniti durante l’amministrazione Biden. Inoltre, il Brennan Center for Justice ha confermato la rarità dei casi di frode elettorale e la presenza di misure di sicurezza per garantire l’integrità del processo di voto.

Un post in particolare di Musk ha mostrato un deepfake generato artificialmente della vicepresidente Kamala Harris, dove questa avrebbe affermato: “Sono il candidato democratico alla presidenza perché Joe Biden ha finalmente riconosciuto la sua senilità”.

Il rapporto evidenzia che i 50 tweet di Musk sono stati visualizzati complessivamente circa 1,2 miliardi di volte su X. Di fronte a ciò, Ahmed ha invitato a considerare le piattaforme social responsabili dei contenuti diffusi, allo stesso modo di altri media come giornali e emittenti negli Stati Uniti.