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Elio, cosa ci dice il flop del film sul futuro della Pixar e dell’animazione

da | Giu 25, 2025 | Tecnologia


C’è poco da girarci intorno: Elio è un flop abbastanza eclatante. Lo dicono i dati che, con appena 21 milioni di dollari guadagnati nei primi giorni al botteghino, lo collocano come il peggior debutto di un film Pixar di sempre, questo nonostante un giudizio su Rotten Tomatoes (il celebre aggregatore di commenti degli spettatori) dell’84%, quindi più che positivo. Continua dunque il trend piuttosto altalenante dei prodotti di una casa d’animazione che, fino al decennio scorso, era invece sicurezza di successo e amore incondizionato da parte del pubblico. Negli ultimi anni, tuttavia, l’incanto sembra essersi interrotto piuttosto bruscamente: film usciti dal 2020 in poi, come Onward, Soul (questi ultimi usciti proprio nel periodo del Covid), Luca, Red, Lightyears e Elemental hanno ricevuto un’accoglienza tiepida se non fredda, anche se il trend negativo sembrava essersi interrotto con Inside Out 2, che invece si è piazzato tra i titoli più visti del 2024.

Ma il problema, secondo gli analisti, sta proprio in questa differenza: sia Inside Out 2 sia Oceania 2, quest’ultimo di Disney Animation ma che comunque ha sbaragliato il botteghino l’anno scorso, sono dei sequel di saghe già amate di partenza, mentre faticano in sostanza le storie del tutto originali. “Ci aspettiamo che a questo trend i manager degli studios reagiscano mettendo in produzione meno film animati originali”, ha dichiarato a Deadline Doug Creutz, esperto di media per la società di analisi finanziaria TD Cowen: “Il problema è ovviamente che senza nessuna nuova property di successo, uno studio non può aumentare il suo portfolio di IP (proprietà intellettuali, ndr). E questo è particolarmente problematico per Disney che dipende da film animati, prodotti commerciali e parchi divertimento per far crescere la propria azienda”. Il rischio, in sostanza, è che questi passi falsi spingano a puntare su sequel e revival dei titoli del passato invece che su produzioni del tutto originali.

Pubblico e cautela

Il discorso, secondo gli esperti, non riguarda solamente la qualità o l’originalità dei film proposti (Elio, stando alle critiche, è piuttosto apprezzato), ma anche un cambiamento del pubblico di per sé: “Dopo la pandemia l’asticella si è molto alzata in diversi generi, e questo include i film per famiglie”, ha detto a Variety David A. Gross della società di consulenza cinematografica Franchise Entertainment Research: “È stato molto difficile creare qualcosa di nuovo nell’animazione. Il pubblico vuole qualcosa di famigliare, oppure di completamente diverso”.

C’entra anche la contrazione dei consumi che spinge genitori e figli (che per forza di cose devono andare al cinema insieme, moltiplicando la spesa per i biglietti) a scegliere con molta più cautela cosa vedere. Del resto gli ultimi successi su questo fronte – Lilo & Stitch, Minecraft e il live-action di Dragon Trainer – erano tutti riferiti a franchise già molto note. Questo potrebbe tranquillizzare i dirigenti di Pixar per la loro imminente prova al cinema, Toy Story 5 (in arrivo nel 2026), ovvero una saga rodatissima. Ma rende anche il futuro più incerto, in cui i rischi nel mondo dell’animazione potrebbero essere drasticamente ridotti.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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