Da Wired.it :
L’imprenditore scalpita per riaprire gli stabilimenti e va contro la legge della contea dove ha sede la fabbrica per riavviare la produzione
Che le misure di restrizione imposte dalla Casa Bianca per contenere la diffusione del Covid-19 non siano gradite al fondatore di Tesla, Elon Musk, è risaputo. Gli impianti californiani dell’azienda sono stati tra gli ultimi a chiudere e, ultimamente, ha definito “fascista” la richiesta del governo di “stare a casa” rivolta a tutti i cittadini durante il periodo di lockdown. Ora, l’imprenditore sudafricano ha deciso di sfidare le autorità locali, riaprendo i propri stabilimenti e violando la sentenza emessa dalla contea di Alameda (distretto in cui si trova il quartier generale Tesla) che impone proprio il contrario. La decisione è stata annunciata da un tweet in cui Musk, inoltre, si assume interamente le responsabilità del gesto, dicendosi pronto a essere arrestato.
Tesla is restarting production today against Alameda County rules. I will be on the line with everyone else. If anyone is arrested, I ask that it only be me.
— Elon Musk (@elonmusk) May 11, 2020
La posizione di Musk
Il patron di Tesla, la decisione presa dalla contea di Alameda è totalmente illegittima perché “in California sono state approvate le riaperture delle attività non essenziali e negli Stati Uniti tutte le aziende dell’auto hanno ripreso, ad eccezione di Tesla”.
Yes, California approved, but an unelected county official illegally overrode. Also, all other auto companies in US are approved to resume. Only Tesla has been singled out. This is super messed up!
— Elon Musk (@elonmusk) May 11, 2020
Ma non è tutto: per Musk, la sentenza è anche incostituzionale e priva di buon senso tanto da spingerlo ad annunciare di essere intenzionato a trasferire il quartier generale dell’azienda dalla California al Texas o al Nevada.
Frankly, this is the final straw. Tesla will now move its HQ and future programs to Texas/Nevada immediately. If we even retain Fremont manufacturing activity at all, it will be dependen on how Tesla is treated in the future. Tesla is the last carmaker left in CA.
— Elon Musk (@elonmusk) May 9, 2020
In una dichiarazione diffusa l’11 maggio dal Dipartimento di salute pubblica della contea, si legge che le autorità locali e il patron di Tesla stanno negoziando per un piano di riapertura “che vada al di là delle operazioni minime che sono state consentite finora all’azienda e che salvaguardino la salute dei dipendenti”. È richiesto a Musk di “migliorare le procedure di screening della salute dei lavoratori e di coinvolgere il personale nell’approvazione dei protocolli di sicurezza”. Un’apertura che non sembra essere stata sufficiente per l’imprenditore che ha deciso, comunque, di riprendere a pieno regime con la produzione delle auto.
Musk ha ricevuto il sostegno del segretario al Tesoro Steven Mnuchin che, alla Cnbc, ha spiegato che “la California dovrebbe fare tutto ciò che è necessario per permettere alle imprese locali di ricominciare a lavorare”. Dello stesso parere anche il governatore californiano, Gavin Newsom, che ha affermato di nutrire “grande rispetto” per Tesla e il suo fondatore e di aspettarsi che, “già dalla prossima settimana”, la Contea di Alameda permetta all’azienda di riprendere le normali attività.
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