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martedì, Ott 29

Elon Musk in tribunale con l’accusa di diffamazione per quel ‘Pedo guy’


A dicembre Elon Musk dovrà presentarsi in tribunale per rispondere dell’accusa di diffamazione mossa nei suoi confronti da Vernon Unsworth, uno dei sub che nel 2018 hanno lavorato al salvataggio delle 13 persone rimaste intrappolate nelle grotte di Tham Luang, in Thailandia.

Elon Musk vs. Vernon Unsworth, deciderà il giudice

La vicenda si è aperta lo scorso anno quando il numero uno di Tesla e SpaceX ha inviato sul posto un sottomarino dalle dimensioni compatte e progettato appositamente in tutta fretta fornire supporto nell’operazione, respinto però al mittente in modo piuttosto brusco da Unsworth che ha definito l’interessamento una “pr stunt”, bollandolo come una mossa pubblicitaria.

La risposta di Musk non si è fatta attendere ed è stata affidata ai social, con una serie di tweet in cui al sub è stato appiccicato l’epiteto di “pedo guy”. Il riferimento è al presunto matrimonio con una 12enne, smentito dal diretto interessato, ipotizzato dal CEO statunitense sulla base delle informazioni raccolte da un detective (poi rivelatosi pregiudicato) per scavare nel suo passato.

A nulla sembrano dunque essere servite le scuse pubbliche di Musk, visibili qui sotto, così come la richiesta di archiviare la causa legale, negata oggi da un giudice di Los Angeles chiamato a pronunciarsi sulla questione.

Ai fini di consentire a una giuria di stabilire una sentenza sarà vagliato anche il contenuto di alcune email inviate da Elon Musk a Ryan Mac, giornalista di BuzzFeed News. La strategia difensiva dell’imprenditore è ben sintetizzata da quanto segue, un estratto in forma tradotta dagli incartamenti relativi alla causa legale.

“Pedo guy” è un insulto comunemente utilizzato in Sudafrica, dove sono cresciuto. È sinonimo di “vecchio uomo inquietante” e usato per insultare le apparenze o il comportamento di una persona, non per accusarla di pedofilia.





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