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giovedì, Mag 06

Emissioni zero 2050, minerali e terre rare: consumo su di 6 volte



Da Wired.it :

L’Agenzia energetica internazionale prevede le percentuali di aumento dei consumi di minerali essenziali per l’industria tecnologica e la transizione ecologica

Cavi di rame Foto di Łukasz Klepaczewski da Pixabay
Cavi di rame Foto di Łukasz Klepaczewski da Pixabay

Le politiche per la transizione ecologica dovrebbero essere aggiornate a livello globale per evitare un aumento dei prezzi e garantire un costante approvvigionamento di minerali e materie prime essenziali per sviluppare le tecnologie sostenibili: è questo il messaggio che emerge da un report pubblicato l’altro giorno dall’Agenzia energetica internazionale di Parigi (Iea), dedicato al ruolo dei minerali essenziali nella transizione all’energia pulita.

In base all’andamento attuale, il fabbisogno globale di tali materiali nei vari settori (reti elettriche, tecnologico, mobilità elettrica, eolico-fotovoltaico) dovrebbe raddoppiare entro il 2040, ma se tutti i paesi del mondo mettessero in atto i requisiti dell’Accordo di Parigi per contenere l’aumento globale della temperatura “ben al di sotto i 2 gradi”, la domanda dovrebbe quadruplicare nello stesso arco di tempo. Immaginando poi un impegno a raggiungere l’obiettivo globale di zero emissioni nette nel 2050, tale stima si spinge a sei volte tanto i livelli attuali, sempre nell’arco dei prossimi venti anni.

La domanda di litio potrebbe così aumentare di oltre 40 volte, seguito da grafite (25), cobalto (21), nichel (19), manganese (8), terre rare (7), rame (3), soprattutto per consentire la produzione di batterie e lo sviluppo della mobilità elettrica. Un impianto eolico su terraferma, per esempio, ha bisogno di risorse minerali nove volte tanto un impianto energetico a gas, mentre una vettura elettrica richiede sei volte la quantità di minerali (200 chilogrammi) di una convenzionale (circa 33 kg). Secondo l’Iea tale fabbisogno è già aumentato del 50% dal 2010 e le auto elettriche hanno già superato l’elettronica come maggior consumatore di litio.

Già in base alle politiche attualmente in vigore, l’espansione delle reti elettriche farà raddoppiare la domanda di rame. Mercoledì il metallo rosso ha già superato sul mercato di Londra a tre mesi la soglia dei 10mila dollari (10.021 a tonnellata), ai massimi dal febbraio 2011. Sulla questione Bank of America ipotizza un aumento del prezzo fino a 13mila dollari nei prossimi mesi. Con riserve agli stessi livelli di 15 anni fa, secondo quanto riporta Cnbc, l’autonomia è di poco più di tre settimane e, senza un efficientamento della filiera nel recupero dei materiali, il prezzo potrebbe raggiungere i 20mila dollari entro il 2025.

Paradossalmente, la situazione è complicata anche dal piano di rilancio dell’economia, che negli Stati Uniti prevede 2mila miliardi di dollari in investimenti nelle nuove infrastrutture, e in Europa un piano di rilancio da 1.800 miliardi di euro complessivo in sette anni per uno sviluppo più digitale e sostenibile: due colossi che si affiancheranno alla Cina nel consumo di materie prime essenziali. La transizione ecologica potrebbe essere più lenta e costosa del previsto.

Una filiera complessa e opaca, un’alta concentrazione di materiali in pochi paesi (come Cina e Congo), standard socio ambientali più elevati, una minore qualità dei depositi disponibili: sono alcuni ostacoli che l’Iea identifica nel settore dei minerali essenziali. “Le sfide non sono insormontabili – dice Fatih Birol, direttore esecutivo della Iea -. Agendo ora e insieme i governi possono ridurre in modo significativo il rischio di volatilità del prezzo e il consumo dei depositi”. Sei le raccomandazioni dell’Agenzia: promuovere il riciclo, l’innovazione tecnologica, garantire la resilienza delle filiere e la trasparenza dei mercati, assicurare investimenti adeguati tra fonti diversificate, migliorare gli standard ambientali, favorire la collaborazione tra produttori e consumatori.

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[Fonte Wired.it]