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martedì, Nov 26

Enel, piano industriale da 14,4 miliardi per le rinnovabili


Il piano industriale del gruppo al 2022 punta sulla crescita della produzione da fonti verdi e su servizi per l’elettrificazione. Previste 736mila colonnine

Foto: Enel

La parola chiave è decarbonizzazione: Enel investirà 14,4 miliardi di euro nei prossimi tre anni per accelerare sulle rinnovabili e sostituire progressivamente la generazione da carbone, la cui produzione nel 2022 calerà del 75% rispetto al 2018. La società energetica italiana ha presentato a Milano il piano strategico 2020-2022: gli investimenti complessivi aumentano dell’11% rispetto all’ultimo triennio e raggiungono i 28,7 miliardi di euro; oltre ai 14,4 per la decarbonizzazione, 13 miliardi saranno destinati a infrastrutture e piattaforme e 1,2 miliardi all’elettrificazione dei consumi.

“La transizione energetica è pronta a decollare”, ha sottolineato l’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, che giudica il 2019 “un anno di svolta: nel portafoglio globale le rinnovabili e la generazione termoelettrica hanno raggiunto per la prima volta l’equilibrio e ora uno incrocia l’altro”. Oggi, ha sottolineato il manager, le centrali a carbone sono “sempre meno economiche e lavorano, anno dopo anno, sempre meno” perché “comincia a sentirsi l’entrata in produzione delle rinnovabili e della produzione a gas che è più conveniente”.

Attualmente la produzione di energia a carbone vale per Enel il 17,3% del totale, a fine piano si scenderà al 6,8% per poi puntare al 3,9% nel 2024. Per tenere questo ritmo, nel triennio del piano aumenterà di 14,1 gigawattora (GW) la capacità produttiva delle rinnovabili che beneficeranno di 12,5 miliardi di investimenti: a fine 2022 la capacità gestita totale di energia rinnovabile toccherà quota 60GW, in crescita del 31% rispetto alle stime finali sul 2019 (45,7GW). “La percentuale delle rinnovabili sulla capacità totale dovrebbe raggiungere 60% in tre anni – ha spiegato Enel – guidando l’aumento della redditività del parco impianti e aumentando la produzione a zero emissioni di CO2 fino al 68% nel 2022”.

Nel 2022 736mila colonnine elettriche

Per Starace il piano conferma “il modello di business sostenibile ed è in linea con i due trend globali che stanno cambiando il settore energetico: decarbonizzazione ed elettrificazione”. Su questo fronte la società italiana punta 1,2 miliardi di euro dedicati all’elettrificazione dei consumi, come demand response, sistemi di accumulo e mobilità elettrica per la quale Enel prevede una notevole accelerazione: i punti di ricarica alimentati passeranno dagli attuali 82mila e 736mila a fine 2022, con un aumento globale di nove volte nel giro del triennio.

Gli investimenti sulle infrastrutture – 11,8 miliardi complessivi  – puntano invece sull’efficienza e qualità del servizio, con il 30% delle risorse che sarà dedicato alla digitalizzazione della rete: i contatori smart di seconda generazione raddoppieranno nell’arco del piano, passando dagli attuali 13 a 29 milioni nel 2022.

Poco più di un miliardo andrà a potenziare Enel X con l’obiettivo, è stato spiegato, di “rispondere alla crescente domanda di servizi a valore aggiunto indotta dalla decarbonizzazione e dall’elettrificazione”, permettendo ai clienti di partecipare attivamente al mercato dell’energia.

“Stiamo preparando le nostre infrastrutture di rete e i processi di gestione clienti per il futuro, investendo nella digitalizzazione delle reti e nella progressiva trasformazione di Enel in un gruppo platform-based – ha aggiunto Starace -. Con quest’approccio, stiamo assicurando uniformità nei nostri processi di gestione dei clienti e di allocazione delle risorse, di operazione e manutenzione degli asset. Azioni fondamentali per sostenere l’elettrificazione dei consumi, dare impulso alla lotta contro il cambiamento climatico e assicurare la fornitura di energia accessibile e pulita”.

Utile a 6,1 miliardi, dividendo a 40 centesimi nel 2022

A fine piano Enel stima di poter contare su 75 milioni di utenti finali, in aumento rispetto ai 73 attuali. L’utile netto ordinario al 2022 è atteso a 6,1 miliardi di euro e viene confermata la politica sui dividendi: “Possiamo confermare la nostra politica triennnale sul dividendo minimo per azione – ha detto Starace – rivedendone al rialzo i target del 2020 e 2021 rispetto al piano dell’anno scorso e fissando un nuovo dividendo minimo per azione in aumento a 40 centesimi per il 2022″.

Nel triennio aumenterà, infine, l’impatto delle fonti di finanziamento sostenibili sull’indebitamento complessivo di Enel: gli strumenti di finanza sostenibile, con un legame diretto tra obiettivi di sostenibilità e rendimento, oggi incidono per il 22% sull’indebitamento, peseranno il 43% a fine piano e il 77% nel 2030 vista la volontà di rifinanziare il debito in scadenza con nuove fonti di finanziamento sostenibile. Per Enel “tale maggior ricorso a strumenti finanziari sostenibili, insieme a una gestione delle passività finanziarie, favorirà una riduzione del costo del debito”.

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