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sabato, Apr 08

Energia, 3 progetti per generarla dal mare | Wired Italia



Da Wired.it :

Un aforisma un po’ beffardo di un famoso giocatore di baseball americano dice che “in teoria non c’è differenza tra teoria e pratica, ma in pratica c’è”. In teoria, si potrebbe fornire elettricità all’intera popolazione della Terra – e ne avanzerebbe pure tanta – sfruttando l’energia racchiusa nei mari e negli oceani: un’energia abbondante, continua, rinnovabile, prevedibile e anche pulita. In pratica, però, gli sforzi fatti finora per estrarre l’energia delle maree e del moto ondoso non hanno quasi mai dato i risultati sperati: gli impianti vengono erosi dalla salsedine e danneggiati dagli impatti continui, e i costi di mantenimento elevati convincono gli operatori a rinunciare. L’episodio più infelice fu quello di Pelamis, un’azienda britannica che nel 2008 installò nelle acque del Portogallo un generatore di elettricità dalle onde – una struttura lunga cinque chilometri e paragonata a un serpente marino, dal costo di 9 milioni di euro – solo per smantellare tutto dopo un paio di settimane a causa dei malfunzionamenti.

L’Agenzia internazionale dell’energia stima che dall’energia oceanica si potrebbero produrre 80.000 terawattora di elettricità, tre volte tanto il fabbisogno mondiale. Secondo l’Irena, l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili, tra onde e flussi di maree il potenziale teorico è di 30.700 TWh all’anno. Nel pratico la situazione non è altrettanto esaltante. In un rapporto pubblicato un anno fa da Ocean Energy Europe, un’associazione di categoria, si legge che dei 30,2 megawatt di capacità da flusso di marea installata in Europa dal 2010, nel 2021 risultavano attivi soltanto 11,5 MW; nello stesso periodo, la capacità da moto ondoso è passata da 12,7 MW a 1,4 MW. Ma alcune nuove tecnologie promettono di rivoluzionare il quadro.

La Scozia vuole sfruttare le maree

Lo stretto del Pentland Firth, che separa il nord della Scozia dalle isole Orcadi, possiede tra le più forti correnti di marea del pianeta. Qui Sae Renewables ha installato nel 2017 un progetto chiamato MeyGen, che lo scorso febbraio è stato il primo al mondo a generare 50 gigawattora di elettricità (in Italia una famiglia di quattro persone consuma mediamente 3300-3600 kilowattora all’anno). MeyGen è composto da quattro turbine da 1,5 MW, simili nella forma a quelle eoliche, posizionate una ventina di metri sott’acqua per sfruttare i movimenti di masse tra il mare del Nord e l’oceano Atlantico settentrionale. Il progetto si articola in quattro fasi: la prima, da 6 MW, è operativa; la seconda e la terza (rispettivamente 28 MW e 52 MW) sono in sviluppo; l’ultima, da ulteriori 312 MW, è in stato di pianificazione.

Il governo scozzese ha partecipato al finanziamento di MeyGen e di un’altra soluzione innovativa: O2 di Orbital Marine Power, l’autoproclamata turbina mareomotrice più potente e tecnologicamente avanzata al mondo. Si trova ancorata al largo delle Orcadi, alle quali fornisce energia grazie a un cavo sottomarino che la collega alla rete.

Il progetto di Eni a Pantelleria

Molto più a sud della Scozia, nei pressi dell’isola di Pantelleria, a marzo Eni ha terminato l’installazione di Iswec, un dispositivo per la produzione di elettricità (fino a 260 kilowatt) dal moto delle onde: lo ha sviluppato assieme al Politecnico di Torino e a Wave for Energy, una società spin-off dell’università.



[Fonte Wired.it]