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giovedì, Nov 25

Energia, di questo passo l’Italia non raggiungerà i suoi obiettivi sulle rinnovabili al 2030



Da Wired.it :

L’elettrificazione dei consumi e le installazioni di impianti energetici a fonte rinnovabile crescono a ritmi insufficienti per il raggiungimento degli obiettivi nazionali al 2030: nonostante gli ultimi passi avanti, bisogna fare di più. È quanto emerge dallo studio Electricity Market Report elaborato dall’Energy & Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano, che ha tastato il polso della decarbonizzazione energetica in individuando anche due possibili carte da giocare per accelerare: l’incipiente mercato dei servizi di dispacciamento e la nascita delle “energy community”.

A che punto è la decarbonizzazione energetica in Italia

La capacità installata di rinnovabili in Italia supera oggi i 56 gigawatt (Gw), grazie soprattutto al solare e all’eolico, viceversa quella termoelettrica si è ridotta: circa 60 Gw, rispetto ai 77 Gw del 2012, per il 77% rappresentati da impianti a gas naturale e per il 17% da impianti a carbone, che dovranno essere dismessi entro 5 anni.

Il tasso di elettrificazione dei consumi si è invece mantenuto pressoché costante a circa il 20% nell’ultimo decennio, anche se l’incidenza degli impianti termoelettrici tradizionali nel coprire la domanda di elettricità si è ridotta dal 74% nel 2005 al 54% nel 2020. Le rinnovabili sono passate invece dal 14% al 38%. Peraltro, nel 2021 si è assistito a una crescita pressoché continua del prezzo dell’energia (nei primi nove mesi, +64,6% su base annua rispetto al 2019 e + 121,3% rispetto al 2020) dovuta all’aumento del costo del gas. Nei primi nove mesi del 2021, inoltre, sono state immatricolate 100mila auto elettriche, raddoppiando il parco circolante rispetto alla fine del 2020.

Gli obiettivi europei

Nonostante tutto, il raggiungimento della neutralità climatica al 2050 (e la riduzione delle emissioni di gas serra per il 2030 del 55% rispetto ai livelli del 1990) richiede un’accelerazione. Al 2030 le fonti rinnovabili dovrebbero coprire il 40% del mix energetico europeo, l’efficienza energetica sul consumo di energia finale dovrebbe salire al 36% (e al 39% quella sul consumo di energia primaria), ogni anno andrebbe riqualificato almeno il 3% della superficie complessiva degli edifici pubblici e le emissioni delle nuove auto andrebbero ridotte del 55% rispetto ai livelli del 2021, e del 100% entro il 2035, quando sarà vietata la vendita di nuove auto termiche.

Le policy ambiziose, fissate da Next Generation Eu, Green Deal e Fit for 55 si scontrano “con dinamiche di mercato asfittiche, come l’andamento delle installazioni di impianti alimentati da fonti rinnovabili, e con elementi perturbativi”, spiega Simeone Franzò, direttore dell’Osservatorio, che d’altro canto sottolinea “la comunione di intenti tra i vari attori e stakeholder del mondo energy, per sperimentare nuove soluzioni”.

Una rete decentralizzata dell’energia elettrica

Tra queste ci sono le Unità virtuali abilitate miste (Uvam), un insieme di siti in grado di modulare la propria produzione e consumo di energia elettrica, con la possibilità di partecipare al mercato dei servizi di dispacciamento in una rete decentralizzata del sistema elettrico nazionale. Nel corso del 2021 sono stati introdotti i test di affidabilità e nuove procedure per le aste di approvvigionamento. Le Uvam con Pod multipli aggregati sono in aumento e l’82% degli ordini di dispacciamento inviati da Terna (599 in totale, tra settembre 2020 e luglio 2021), escludendo i test, è stato eseguito fornendo almeno il 70% della quantità accettata. 

L’altra carta è quella “Comunità di energia rinnovabile” (Rec), in sostanza “autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente”: enti pubblici e terzo settore, player energetici in tandem con i Comuni, privati cittadini, insieme alle pmi. L’Osservatorio ha valutato 33 iniziative con potenza media di 32 kW per autoconsumo collettivo e 48 kW per comunità energetiche rinnovabili. Il solare fotovoltaico risulta predominante (96%) e compaiono nel 37% dei casi anche tecnologie a supporto, come i sistemi di misura e monitoraggio. Le infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici e sistemi di accumulo (batterie) compaiono nel 15% e nel 30% dei casi identificati.



[Fonte Wired.it]