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sabato, Mag 16

Energie verdi e auto elettrica: la rivoluzione riparte dalla casa



Da Wired.it :

La green economy può offrire un modello di sviluppo più efficace per conciliare la ripartenza dell’economia e la tutela dell’ambiente

Installazione di impianti fotovoltaici (Getty Images)
Installazione di impianti fotovoltaici (Getty Images)

Leggiamo spasmodicamente e sentiamo ripetere, incalzante, la stessa parola da parte dei mass media: recessione. Le ricette per affrontare la crisi sono tante, e ogni opinionista ne ha una propria, ma in fin dei conti tutte hanno lo stesso ingrediente: la ripartenza degli investimenti. Per farlo, però, è necessario avere i soldi. L’Europa ci consente, per ora, di fare più debito; è come dire che, dopo aver raggiunto la balaustra che ci divide dal baratro, ora, bontà sua, ci permette di scavalcarla.

L’ tuttavia, ha una peculiarità. Nonostante il debito dello Stato sia elevato, i suoi cittadini hanno una forte propensione al risparmio. Lo conferma il rapporto Banca del 2018, secondo cui lo stock di liquidità detenuto dagli italiani corrispondeva a circa 1.400 miliardi di euro, suddiviso tra conti correnti, depositi e biglietti cartacei. Vi sono quindi i presupposti nel Belpaese per poter ritornare ad investire, generando importanti ricadute a livello socioeconomico.

Non significa soltanto spendere i soldi, ma usarli in maniera intelligente per avere un ritorno. Ci sono due opportunità, che fino ad oggi sono state colte parzialmente: il rinnovo edilizio e la mobilità elettrica. In altre parole, la casa e i mezzi di trasporto (in particolare l’automobile elettrificata) che oggi figurano tra le principali di voce di spesa delle famiglie italiane (fonte Istat).

Il modello elettrico

Da una parte, investire nella casa, dotandola dei moderni sistemi di generazione fotovoltaica e climatizzazione ad alta efficienza, comporta una sensibile riduzione della bolletta. Insieme al vantaggio fiscale, permette di recuperare il denaro speso mediamente in un periodo tra i quattro-cinque anni, oltre a incrementare il valore dell’immobile.

Dall’altra, sul fronte dei trasporti, investire nella mobilità elettrica offre un notevole risparmio, e sfruttando i bonus si possono avere decisivi vantaggi anche in meno di tre anni, a seconda del chilometraggio medio annuo percorso.

Ecco alcune delle scelte più convenienti che si possono attuare. Primo: produzione energetica da fotovoltaico, anche per l’autoconsumo, con riduzione del costo della bolletta e grande vantaggio per l’ambiente. Secondo: installazione di impianti di ricarica dell’auto elettrica nell’ambito domestico, con grande economia e comodità rispetto alla ricarica pubblica, minore inquinamento delle nostre città e benefici per la nostra salute. Terzo: interventi di riqualificazione energetica dei fabbricati, con effetto economico positivo per il decremento dei consumi e significativa valorizzazione dell’immobile.

Vale la pena ricordare che il decreto legge 257/2016 impone per le nuove costruzioni “non residenziali, con superficie utile superiore a 500 metri quadrati” e “residenziali, con almeno dieci unità abitative” infrastrutture per i combustibili alternativi, in primis i punti di ricarica per i veicoli elettrici. Da ciò si deduce l’importanza delle azioni sopracitate.

Ma la creazione di nuovi immobili costituirebbe una parte infinitesimale del patrimonio edilizio, bisogna investire anche in quello esistente. Chi ha una casa indipendente lo sta già facendo, mentre il fattore critico è nelle realtà condominiali. All’interno dello Smart Building Report, il gruppo di ricerca Energy Strategy del Politecnico di Milano ha fatto il punto della situazione sul mercato edilizio in Italia rispetto al Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec). Ne è risultato un quadro di assoluta arretratezza, con impianti ancora scarsamente automatizzati, ma soprattutto privi di integrazione e di ottimizzazione tra loro. Pertanto, la diffusione dell’edificio intelligente e delle infrastrutture “smart”, ossia apparecchi interconnessi finalizzati all’efficienza energetica, all’integrazione delle fonti rinnovabili e alla predisposizione delle infrastrutture di ricarica delle autovetture, pare ancora lontana. Dobbiamo aspettare che scattino un obbligo e una penalizzazione economica prima di compiere gli opportuni adeguamenti?

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[Fonte Wired.it]